Alla Galleria “GFGrasso” di Chiavari, in mostra le opere dell’artista lucchese Grazia Giovannetti

Alla Galleria “GFGrasso” di Chiavari, in mostra le opere dell’artista lucchese Grazia Giovannetti

Occasione imperdibile per gli appassionati dell’Arte Contemporanea per ammirare, fino al 28 agosto, alla Galleria “GFGrasso” di Chiavari, le opere dell’artista lucchese Grazia Giovannetti.

“Grazia Giovannetti – ci spiega la curatrice della mostra Barbara Cella- espone alla Galleria G.F. Grasso a Chiavari una selezione di lavori tra i più significativi della sua lunga carriera iniziata alla fine degli anni ’70. Dal modulo della casa, alla sua scomposizione fino a giungere al totale astratto geometrico, Grazia Giovannetti non ha mai ceduto alla moda del momento, ma è sempre andata avanti nella sua arte che non è mai fredda rappresentazione, ma un agire dei moti interiori dell’anima”.

“Geometrie nel Tempo” è il titolo della personale, occasione ideale, per gli appassionati che ancora non conoscessero bene questa raffinata artista, per ammirare molte delle più belle opere del periodo maturo.

Lucchese, trasferitasi dal 1975 a Lavagna, dove attualmente vive e lavora, è considerata dalla critica contemporanea una delle più rappresentative artiste liguri. “La mostra presenta pezzi che vanno dagli anni Settanta quasi fino ad oggi- ci ha spiegato lo scrittore Armando D’Amaro, editor e noto collezionista di arte contemporanea- La casa è stato sempre il tema centrale della Giovannetti: in ogni quadro è infatti riconoscibile il suo personalissimo stilema”.

Per l’artista la casa, contemplata da prospettive diverse, ma riconducibili a moduli già tracciati in precedenza da questa sua personale geografia di una dimora più interiore che reale, è il soggetto amato ed imprescindibile.

“Il tema della casa senza finestre- ha scritto di lei la critica Mara Borzone- col tetto a due spioventi e stilizzata, più vicina ai panorami dell’infanzia che a quelli delle città di oggi, percorre infatti tutta la sua produzione; la casa, ridotta ad archetipo grafico, viene smontata nelle sue componenti iconiche e ridotta a pattern, diventando texture, figura indecidibile, citazione optical”.

L’ arte della Giovannetti è dunque attualissima: da Burri fino ad Emblema del resto l’uso della tela grezza ha sempre contraddistinto quegli artisti maggiormente impegnati in una perenne ricerca della rivelatrice forza dell’essenzialità.

Catalogata spesso come astrattista geometrica, e successivamente considerata invece Optical, o Concettuale, la Giovannetti è approdata invece, a mio parere, nel suo lungo percorso, ad una decostruzione raffinata che la colloca fra le più grandi artiste liguri della seconda metà del Novecento e che ha saputo continuare ancora dal Duemila ad oggi a creare pezzi di grande valore espressivo. E ci meravigliamo come Venezia, con le sue visionarie ed impeccabili Biennali, sia d’ Arte, sia di Architettura, non l’abbia mai considerata, dagli anni Settanta ad oggi, come una possibile valida ospite di uno dei suoi Padiglioni.

Anche Adalberto Guzzinati, noto giornalista e critico d’arte, ne ha elogiato la poetica: “Partita dal rigore perfetto del geometrismo, ha attraversato diverse trasformazioni dall’ Optical Art al Concettuale, per giungere attraverso una più matura visione del reale, proprio a questo delizioso ed illuminante Geometrico nella dimensione Astratta”.

La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 18 alle 20, ed al mattino su appuntamento, contattando Barbara Cella al cellulare 3474342639, oppure scrivendo all’ indirizzo di posta elettronica cellabi@icloud.com

Claudio Almanzi