Tutto il programma dell’Albenga Jazz Festival 2022

Tutto il programma dell’Albenga Jazz Festival 2022


Il 22 agosto, alle ore 18, in Piazza Trincheri il musicologo, docente  e scrittore Luca Bragalini presenterà il libro di Giannino Balbis “Riccardo Zegna si racconta”; 
libro la cui pubblicazione è stata promossa dalla nostra Associazione. Saranno presenti l’autore e Riccardo Zegna, grandissimo pianista, compositore, arrangiatore e docente. Verranno proiettati filmati musicali ed immagini fotografiche.

Il 22 agosto, ore 21,30,  in Piazza San Michele si terrà il concerto della formazione THE EUROPEAN SWING MACHINE feat ANTONIO HARTAntonio Hart: sax alto
Olivier Hutman: piano
Aldo Zunino: contrabbasso
Bernd Reiter: batteria

Nato a Baltimora nel settembre del 1968, Antonio Hart è considerato una delle più importanti voci moderne del sax alto. Antonio ha avuto una ricca carriera ricca di collaborazioni, con nomi come Dizzy Gillespie, Dave Holland, Terence Blanchard, Gerald Wilson e molti altri. Il suo modo di suonare energico e swingante, fortemente ancorato alla tradizione, ma anche ricco di eccitanti aspetti innovativi, lo rende uno dei sassofonisti più impressionanti della scena contemporanea.
Sarà affiancato dalla European Swing Machine  un eccezionale trio europeo con musicisti affermati provenienti da Francia, Italia e Austria;  realmente, una “macchina da swing” 

Il 23 agosto, ore 18, Piazza Trincheri, concerto dei 

FOOL ARCANA

Cecilia Barra Caracciolo: voce; Riccardo Oliva: basso; Fabio Visocchi: tastiere; Gianluca Pellerito: batteria e Riccardo Sala: sax tenore.

Gruppo creativo e dinamico composto da giovani musicisti, Fool Arcana mischia i generi per spingerli oltre il loro limite, nella ricerca di sound unico e personale. Nel loro repertorio il neo soul e il jazz incontrano l’R&B contemporaneo e il funk, con giusto un tocco di hip-hop.

Il 23 agosto, ore 21,30,  in Piazza San Michele, concerto del PIETRO TONOLO, JORGE ROSSY, DARIO DEIDDA TRIO

Pietro Tonolo: sassofoni; Dario Deidda: basso e Jorge Rossy: batteria, vibrafono

Il trio “pianoless” (sax, basso batteria) è un organico non molto comune nella storia del jazz che tuttavia ha dato contributi di livello altissimo; tra i grandi sassofonisti che hanno frequentato questa formazione viene subito in mente Sonny Rollins che a partire dagli anni 50 ha prodotto una serie di capolavori (basti ricordare la “Freedom Suite” o “A Night at the Village Vanguard”) ma anche Lee Konitz (“Motion” con Elvin Jones alla batteria o il piu’ recente “Three Guys” con Steve Swallow e Paul Motian). 

Anche Pietro Tonolo si è spesso espresso in trio (ad esempio con Henri Texier e Aldo Romano o con Joe Chambers e Ira Coleman o Essiet Essiet). 

Dario Deidda e Jorge Rossy sono tra i più richiesti musicisti della scena internazionale contemporanea, vantano collaborazioni illustri con musicisti di grande livello.

Il 24 agosto, ore 18, Piazza Trincheri, LA LIUTERIA DI SANTO VRUNA

Giannino Balbis intervista Santo Vruna, liutaio di Albenga, le cui chitarre hanno ottenuto importanti riconoscimenti da parte di strumentisti di livello internazionale.

Interverrà l’ENSEMBLE di CHITARRE del Conservatorio di Nizza dirette da FLORIANE BEAUDREY

Il 24 agosto, ore 21,30, in Piazza San Michele, ALMA SWING meets BIRELI LAGRENE

Lino Brotto: chitarra; Mattia Martorano: violino; Andrea Boschetti: chitarra; Beppe Pillotto: contrabbasso

SPECIAL GUEST Bireli Lagrene: chitarra

In oltre quindici anni di attività Alma Swing è oggi realtà di riferimento dello hot jazz di tradizione europea, in cui lo swing parigino-americano degli Anni Trenta si confonde ad un folklore senza tempo. Con una silhouette rétro ed un tradizionale organico acustico, l’ensemble interpreta con personalità una musica la cui attualità è incessantemente confermata dal successo tributato internazionalmente all’esperienza artistica di Django Reinhardt.Oggi Alma Swing incontra una leggenda della chitarra: Bireli Lagrene, nato in Alsazia nel 1966 da una famiglia di musicisti, sorprende per il suo talento precoce. Polistrumentista, la chitarra lo cattura definitivamente dopo un periodo di ricerca. In breve tempo Bireli costruisce uno stile abbagliante, dimostrando incredibili capacità di adattamento e un talento nell’improvvisazione che lo porta ad essere tra i più grandi chitarristi di tutti i tempi.

A 55 anni, dopo avere indagato tutti i fronti della chitarra moderna e collaborato con i migliori jazzmen del globo (tra i quali Jaco Pastorius, Stephane Grappelli, i chitarristi John McLaughlin, Paco de Lucia, Al Di Meola, Larry Coryell) Biréli, all’apice della carriera, torna alla musica da cui tutto è iniziato: con audacia, tra virtuosismi e profondità, si ritrova a suonare la musica di Django, confermandosi come uno dei più grandi eredi del maestro, pur dimostrando di aver sviluppato un proprio linguaggio musicale libero era raffinato.