Savona, torna a “splendere” la facciata della Cattedrale Nostra Signora Assunta

Savona, torna a “splendere” la facciata della Cattedrale Nostra Signora Assunta

Torna a “splendere” la facciata neobarocca della Cattedrale Nostra Signora Assunta. Sono stati completati infatti il restauro e la messa in sicurezza dell’imponente struttura frontale ed è stato rimosso il grande ponteggio edilizio che ha consentito a tecnici e restauratori di controllare lo stato di usura della pietra e lo sfarinamento del marmo, in particolare nel gruppo centrale dell’Assunta. La delicata e laboriosa opera è stata anche l’occasione per realizzare la mappatura dell’intera facciata.

“Per la nostra comunità è un giorno di particolare festa – ha detto il rettore don Piero Giacosa ai fedeli presenti alla messa pomeridiana per la Natività della Beata Vergine, concelebrata insieme ai canonici della Cattedrale – Finalmente la facciata è libera, ‘pulita’ e consolidata. Con la liturgia di oggi vogliamo iniziare un percorso di riscoperta della storia della nostra chiesa madre, contemplando la bellezza con cui è stata fatta, che è quella del volto povero di Dio

“Prendersi cura di una cattedrale significa prendersi cura di tutte le chiese – ha aggiunto – Dobbiamo imparare a considerare e a mettere a frutto l’esperienza di essere la chiesa madre non come un privilegio ma come un servizio e vincere i campanilismi, che nei tempi di oggi non sono più ammissibili. Cogliamo l’occasione della festa della Natività di Maria per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito ai lavori”.

La prima facciata fu eretta nel 1840 dall’architetto savonese Giuseppe Cortese, la seconda, progettata dall’omologo perugino Guglielmo Calderini, venne ultimata nel 1887. La cattedrale risale invece al XVI secolo e fu consacrata nel 1605 per sostituire l’antico edificio risalente agli inizi del IX secolo e distrutto in seguito all’occupazione della città da parte di Andrea Doria nel 1528 e all’erezione della fortezza genovese sul promontorio del Priamar.

Oggi il monumento sorge sul luogo occupato dalla duecentesca Chiesa San Francesco, demolita per consentire la costruzione della nuova basilica, e all’interno si conservano preziose opere artistiche, di cui una parte provenienti dall’antica Cattedrale Santa Maria Maggiore.