Savona, il diacono Giuseppe Marino è diventato presbitero

Savona, il diacono Giuseppe Marino è diventato presbitero

Oggi pomeriggio nella Cattedrale Nostra Signora Assunta il diacono Giuseppe Marino è stato ordinato presbitero dal vescovo Calogero Marino. Nato il 26 marzo 1973 a Palermo, ha vissuto diverse esperienze professionali nel settore alberghiero prima di compiere la scelta religiosa, che lo ha portato per alcuni anni nel monastero benedettino di Camogli e poi nel Seminario Vescovile.

“Nella sua seconda lettera a Timoteo san Paolo scrive: ‘Figlio mio, ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide’. Faccio mie queste parole e le ripeto oggi a te – ha detto monsignor Marino durante l’omelia della messa – Diventi prete circondato all’affetto di chi ti vuole bene, come i tuoi genitori cari, gli amici e chi ti ha accompagnato nel tuo percorso formativo, come don Giacomo. Oggi c’è un po’ di Sicilia nella nostra cattedrale”.

“Da parte mia ricordo le parole del cardinale Cè: ‘Fatti prete per Gesù, non per la Chiesa’ – ha aggiunto – Anche tu, Giuseppe, fatti prete per donare la vita a Gesù: è più importante fare della propria vita un dono d’amore a Cristo e ai fratelli. La tua fede è segnata dalle fatiche e dalle gioie nel cammino tuo e di chi ti vuole bene. La salvezza è diventata per noi uomini occidentali del terzo millennio una parola quasi incomprensibile: la vera salvezza è essere raggiunti dall’amore, un amore grande, che fa fiorire il desiderio di bene”.

“Ricordati non solo di Gesù ma di tornare da lui, altrimenti il presbiterato diventa un attivismo infecondo – è stato l’invito del vescovo al neosacerdote – La grazia del presbiterato è assumere la forma di Gesù, conformi a lui diventando noi stessi. La tua fede è maturata nel tempo della preghiera, dello studio, della formazione ed è una fede mai acquisita ma sempre da rinnovare”.

“Per te e tutti noi questa memoria viva e grata di Gesù viene alimentata nel presbiterio: tornare a Gesù significa tornare al presbiterio e riconoscere i confratelli, magari diversissimi da noi – ha concluso monsignor Marino – Senza questo il sacerdozio diventa una gabbia o uno spazio funzionale e organizzativo. Preghiamo perché tu sappia sempre tornare a Gesù e ai fratelli. Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre di Misericordia”.

Nel suo saluto ai presenti, prima della benedizione di congedo, don Giuseppe Marino ha voluto rendere “lode al Signore, che mi ha chiamato al sacerdozio senza che io avessi alcun merito. A quarantanove anni vivo il momento più bello della mia esistenza. Sono contento che il Vescovo e i miei superiori abbiano compiuto un serio discernimento sulla mia vocazione. Ringrazio monsignor Calogero per la sua generosità e il suo affetto nei miei riguardi. Ho il cuore colmo di gioia per la vostra partecipazione, stasera la Cattedrale è piena e mi fa molto piacere!”.

“Ringrazio la mia famiglia e padre Giacomo, venuti da Palermo apposta per me, i miei migliori amici, venuti da lontano, la dottoressa Costa, da Genova, e i parrocchiani che mi hanno sempre donato accoglienza e stima – ha concluso – Rivolgo un ricordo affettuoso ai miei compagni dei seminari di Savona e Chiavari. Riconosco di aver incontrato presbiteri che mi sono stati utili con la loro dedizione, sono davvero commosso e ringrazio ciascuno di voi di essere venuti qui per me”.

Don Marino presiederà le sue prime messe l’11 ottobre alle ore 18 nella Chiesa San Pietro Apostolo, nel centro storico, il 22 ottobre alle 18 in Santa Maria della Neve, nel quartiere Fornaci, e il 23 ottobre alle 11:30 proprio in San Paolo. Dal 30 ottobre il suo primo incarico sarà viceparroco delle comunità di Santa Maria Maggiore a Cogoleto, Sant’Ermete nella frazione Sciarborasca e San Bernardo a Lerca, in affiancamento al parroco don Antonio Ferri.