A Villanova inaugurata la Panchina Rossa simbolo di solidarietà e inclusione

A Villanova inaugurata la Panchina Rossa simbolo di solidarietà e inclusione

 Inaugurata questa mattina, in Piazza Torretta, la Panchina Rossa simbolo di solidarietà e inclusione dedicata a tutte le donne vittime di violenza. L’iniziativa è dell’Amministrazione comunale di Villanova d’Albenga per dare testimonianza contro ogni discriminazione e ricordare anche il sacrificio delle donne trucidate nell’eccidio alla Foce del Centa. Una cerimonia molto sentita, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, resa una vera lezione di educazione civica grazie al prestigio e ai contenuti degli interventi dei relatori ospiti che si sono rivolti ai bambini delle classi III, IV e V delle scuola primaria di Villanova d’Albenga e della prima classe delle medie Don Bosco di Alassio. Nutrita anche la delegazione dei sindaci: Sabrina Losno, sindaco di Verdone, Lucia Moscato di Testico, Angela De Negri di Borghetto d’Arroscia, Sergio Bruno di Erli, Roberto De Andreis sindaco di Nasino e la consigliera Ornella Riviera, in rappresentanza del comune Stellanello.

Non a caso la panchina è stata posizionata molto vicina alla scultura della Donna delle violette insieme a un leggio con i nomi delle donne trucidate alla Foce del Centa – ha sottolineato la consigliera Tamara Grossi, socia A.D.G.I. che ha curato l’organizzazione dell’evento e ha parlato in rappresentanza del sindaco Pietro Balestra, promotore dell’iniziativa, ma che non ha potuto presenziare per un imprevisto improvviso e di cui è stato letto il saluto ai ragazzi presenti – Questa è una giornata dedicata al ricordo perché conoscere la storia, la nostra storia, permette di capire il perché di un’evoluzione, il perché di mutamenti di modi di pensare, di vivere, di agire. Perchè la libertà di cui godiamo non è scontata. La sofferenza e il sacrificio di semplici persone del popolo ha contribuito e permesso di raggiungere la situazione di vita attuale. Vi ha permesso di essere liberi. Liberi di vivere la vostra vita, di decidere come vestire, di decidere a chi voler bene. Noi siamo qui a ricordare chi, con il suo sacrificio, ha permesso a tutti noi di essere liberi. Donne a cui rivolgiamo un ideale abbraccio insieme al nostro grido contro la violenza”.

Ogni relatore ha adeguato il suo intervento al giovane pubblico presente, riuscendo a comunicare concretamente valori e definendo quei comportamenti che quotidianamente costruiscono una società inclusiva.

Il giornalista e saggista Daniele La Corte ha parlato “come un nonno” e, raccontando una favola di Esopo, ha sottolineato l’importanza di tenere sempre divisa una coppia che tanti danni ha fatto nella storia dell’umanità. Un duo di soggetti letali insieme ovvero la  guerra e la cattiveria.

Particolare attenzione ai rischi dell’omologazione e alla necessità che le donne fin da piccole abbiamo stima in loro stesse è stata sottolineata dalla dottoressa Fiorenza Giorgi, coordinatore della Sezione Penale del Tribunale di Savona, già Giudice per le indagini preliminari e Giudice civile della della sezione Famiglia al quale sono state poste numerose ed interessanti domande.

Vorrei portarvi l’esempio di Elisabetta I di Inghilterra che, in un’epoca in cui le donne non avevano potere, diventò regina e pronunciò una frase molto significativa: “Si per molto variar la natura è bella” – ha detto la dottoressa Giorgi ai bambini e ai ragazzi presenti – Una frase che sottolinea l’importanza della tolleranza anche ai nostri giorni, epoca in cui è necessario non omologarsi, essere uguali, vestire allo stesso mondo, pensarla allo stesso modo. Ognuno di voi deve rappresentare un unicum che si confronta con gli altri”.

Rivolgendosi in particolare alle bambine la dottoressa Giorgi ha detto: “Vorrei che in adolescenza ricordaste quanto detto da Elsabetta I, soprattutto quando voi ragazze sarete invitate a omologarvi a canoni, non di intelligenza, ma estetici. Ognuno di noi vale perchè diverso, anzi unico. Attenzione perchè a scuola può succedere che chi non risponde ai canoni dell’omologazione venga emarginato o colpito dal bullismo. Ognuno di voi vale per ciò che è e non per il modello caduco a cui vi chiedono di assomigliare”.

Presente alla cerimonia, a rappresentare il pieno inserimento delle donne in tutte le Forze dell’ordine e militari dello Stato, c’era la Vice Brigadiere dell’arma dei Carabinieri, Cristina Pampalone che presta servizio a Villanova D’Albenga

Il messaggio finale ai ragazzi è stato affidato alla Vice Presidente dell’ADGI, Claudia Arduino che ha sottolineato come la cerimonia sia stata una vera lezione di educazione civica corale in cui i ragazzi anche con i loro disegni, le loro domande e posando sulla panchina rossa i fiori di carta in ricordo delle donne vittime di violenza hanno fatto un percorso simbolico importante e ricordato valori da applicare nel quotidiano.

In ricordo della giornata, è stato consegnato alla dottoressa Giorgi il libro “Storia minuscola” di Luciano Siffredi e i bambini hanno consegnato un mazzo di fiori alle relatrici.