A Genova la storia e l’evoluzione della cultura della tavola

A Genova la storia e l’evoluzione della cultura della tavola

Le tre delegazioni dell’Accademia Italiana della Cucina della Provincia di Genova, in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura di Regione Liguria, daranno il via il 23 gennaio alle ore 17 presso la “Sala Caduti di Nassiriya” di Regione Liguria (piazza de Ferrari 1, V piano, Genova) al primo di una serie di incontri che avranno come oggetto la storia e l’evoluzione della cultura della tavola, della gastronomia e delle attività agricole del territorio.
L’iniziativa, intitolata “Agricoltura e gastronomia: cultura di emporio e isole di eccellenza”, è nata da un confronto tra i delegati, il coordinatore territoriale e il vice presidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura Alessandro Piana.
“Per la prima volta – spiega il coordinatore territoriale della Liguria per l’Accademia Italiana della Cucina Paolo Lingua – le nostre delegazioni collaborano con una istituzione pubblica come la Regione che ha, tra i suoi compiti, quello di valorizzare il ruolo dell’agricoltura e dei prodotti territoriali, puntando alla crescita della qualità e dell’eccellenza. Sono tutti obiettivi che l’Accademia Italiana della Cucina persegue dalla sua fondazione”.
L’incontro verrà aperto dai saluti istituzionali del vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana. Seguiranno gli interventi del coordinatore dell’Accademia della Cucina per la Liguria e giornalista Paolo Lingua su “Genova e la cultura di emporio”, dell’accademica onoraria della delegazione del Tigullio Egle Pagano su “I vini del territorio di Genova” e dell’accademico della delegazione di Genova Lorenzo Ball su “Orti e isole agronomiche”.
“Un evento che affronta le radici della nostra cucina – conclude il vice presidente di Regione Liguria Alessandro Piana- a partire da due valli: Polcevera e Bisagno. Si esplora la geografia economica e produttiva delle orticole, delle viti, degli ulivi, dei castagneti, cui si aggiungono animali da cortile e modesti allevamenti, per venire in soccorso alle estensioni di bosco ceduo e alle pendici impervie, presidiate da un’agricoltura eroica. Si indaga così lo spirito di una città, come Genova, baricentrica per scambi e rotte commerciali, intrecciando storia e attualità. Ringraziamo l’Accademia Italiana della Cucina per la valorizzazione delle nostre tradizioni agroalimentari come espressione di civiltà, cultura e scienza, contribuendo fattivamente a rendere viva una delle espressioni più profonde della nostra identità. I produttori e la cucina ligure raccontano chi siamo e ci distinguono nel mondo”.