In Regione l’anniversario con riflessione dell’invasione russa in Ucraina

In Regione l’anniversario con riflessione dell’invasione russa in Ucraina

Venerdì 24 febbraio, anniversario dell’invasione russa in Ucraina, alle 19 la Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale di Genova ospiterà la “Giornata di solidarietà per la pace: a un anno dall’inizio della guerra, insieme per il popolo ucraino”, un momento di riflessione sui dodici mesi di conflitto appena trascorsi, organizzato dalla comunità ucraina ligure e dall’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea – Ilsrec, in collaborazione con Regione Liguria e Comune di Genova. L’incontro, aperto al pubblico, prevede l’intervento di famiglie, operatori sanitari e volontari ucraini, pronti a condividere le proprie esperienze di vita e di guerra, e le testimonianze dei liguri e genovesi in prima linea nell’accoglienza delle persone in fuga dal conflitto.
Prima dell’incontro a Palazzo Ducale la comunità ucraina genovese, dopo una breve processione dalla Chiesa di Santo Stefano, si ritroverà intorno alle 18.30 in Piazza De Ferrari: davanti al palazzo della Regione è previsto un momento di raccoglimento e condivisione che coinvolgerà tutta la cittadinanza e le istituzioni; in contemporanea, sul maxischermo installato sulla facciata della sede regionale saranno proiettate le immagini delle città ucraine più segnate dalla guerra.
“Il 24 febbraio sarà un momento importante per dire che la battaglia che si combatte oggi nelle città e nelle campagne dell’Ucraina non è una battaglia per Kiev ma per Roma, Parigi, Madrid, Berlino, Washington e tutto il mondo libero: una battaglia da cui nessuno può tirarsi indietro – commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Ma sarà anche un’occasione per ringraziare gli amici ucraini che vivono qui tra noi per la loro tenacia e resistenza, tutti i liguri che fin dai primi giorni della guerra hanno mostrato grande generosità con i loro aiuti e aprendo le loro case, tutte le istituzioni che hanno collaborato a un grande piano di emergenza che ha funzionato ottimamente e chi si prende cura sul territorio dei nostri amici ucraini, come ad esempio fanno i medici dell’ospedale Gaslini con molti bimbi. Tanti modi diversi per ovviare, almeno un pochino, al profondo dolore vissuto da chi si è visto strappare dalle proprie case – continua il presidente – il tutto con l’auspicio che tutto questo possa finire in modo giusto e nel più breve tempo possibile: non si può barattare la pace con l’ingiustizia e non si può pensare a una guerra che duri per sempre”.
“Un anno fa la notizia dell’invasione russa in Ucraina ci ha colpiti profondamente- dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci – Il Comune di Genova si è attivato fin da subito per fornire il massimo del supporto alla comunità ucraina, inviando 15 camion carichi di beni e viveri nelle zone più colpite, oltre a fornire accoglienza in città. La nostra protezione civile ha attivato in questi mesi una serie di iniziative fondamentali tra cui la creazione di una email dedicata per la ricezione delle richieste di alloggio, l’attivazione di un numero verde, la realizzazione di un hub per raccolta di materiale in piazzale Kennedy e la costante attività di assistenza ai profughi arrivati a Genova. La nostra città ha accolto circa 3300 persone fuggite dalla guerra, un numero pronto ad aumentare in caso di necessità: ancora una volta siamo pronti a fornire un aiuto concreto al popolo ucraino”.
“Al Consolato Generale d’Ucraina a Milano abbiamo senza esitazione accettato l’invito a prendere parte all’evento che avrà luogo a Genova il 24 febbraio, perché non possiamo lasciarci sfuggire l’opportunità di dire “grazie” ai liguri e ai genovesi per il loro colossale aiuto alla popolazione ucraina sin dall’inizio dell’invasione su vasta scala del nostro Paese da parte della Russia – spiega Viktoriia Fufalko, Agente consolare del Consolato Generale d’Ucraina a Milano -. Siamo profondamente riconoscenti per l’esemplare accoglienza, per la lineare posizione a sostegno dell’Ucraina, per l’amicizia e fiducia dimostrata – nei confronti nostri e dei nostri connazionali. Ci teniamo molto ad appoggiare questa iniziativa della comunità ucraina, perché ciascuno di noi è un inviato del nostro Paese che chiede al mondo di non distogliere lo sguardo”.
“Ad un anno dall’aggressione armata della Russia di Putin, leviamo alta la nostra voce per la pace e la solidarietà verso il popolo ucraino che combatte per la propria sovranità e i propri diritti di libertà – dichiara Giacomo Ronzitti, presidente dell’Ilsrec – Si ponga fine alla strage di vittime innocenti, alla barbarie delle violenze su donne, vecchi e bambini e si ricerchi una pace giusta che non può che fondarsi sul riconoscimento del legittimo diritto di ogni popolo alla propria dignità e autodeterminazione, come è sancito nella carta delle Nazioni Unite”.
“A distanza di un anno, il bilancio è di oltre 7100 civili uccisi, tra i quali 461 bambini, oltre 16 mila bimbi deportati, e 6 milioni di profughi di guerra solo in Europa – spiega Oleh Sahaydak, presidente dell’associazione Prokova – Venerdì pomeriggio ricorderemo insieme i caduti di tutte le resistenze con la marcia dei popoli liberi, e vorremmo in questa occasione invitare tutta la cittadinanza che ha a cuore la solidarietà, la giustizia e la pace. La comunità ucraina ringrazia per la solidarietà che avete fino a oggi manifestato, e che continuate a manifestarci; quindi, vi chiede di unirvi a noi nella fiaccolata che venerdì pomeriggio partirà dalla chiesa di Santo Stefano e proseguirà fino a piazza de Ferrari e al Palazzo Ducale: lì, ascolteremo delle testimonianze dei sopravvissuti e dei nostri benefattori in lingua italiana e ucraina. Su invito dei vescovi ucraini, questa sarà una giornata, per la nostra comunità, di digiuno e di raccoglimento in preghiera. Siamo qui per ribadire il nostro impegno a continuare a resistere per la democrazia e per la libertà”.
Tra le prime adesioni e partecipazioni quelle di Cgil, Cisl, Uil, Cna, Assoutenti, Adiconsum, Adoc, Codacons, Casa del Consumatore, Lega Consumatori.