Giuseppe Parenti ed Elena Tavella dell’Azienda Agricola Viarzo di Quiliano premiati dalla Regione Liguria a Vinitaly

Giuseppe Parenti ed Elena Tavella dell’Azienda Agricola Viarzo di Quiliano premiati dalla Regione Liguria a Vinitaly

 Si chiamano Giuseppe Parenti ed Elena Tavella dell’Azienda Agricola Viarzo (Quiliano SV) i viticoltori etici che il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana ha premiato a Vinitaly insieme al presidente di Enoteca Regionale Marco Rezzano. Sono intervenuti inoltre il sindaco di Quiliano Nicola Isetta, di Finale Ligure Ugo Frascherelli e di Albenga Riccardo Tomatis. Il riconoscimento dedicato ai grandi interpreti del mondo enologico italiano tributa la continua ricerca che contribuisce alla crescita della qualità.
“L’azienda agricola Viarzo si è distinta per la caparbietà e la lungimiranza con cui ha ripristinato vecchie fasce abbandonate e due vigneti secolari – spiega l’assessore Alessandro Piana – in uno dei luoghi più suggestivi della nostra Liguria, che ha ispirato personalità del calibro di Mario Soldati e Luigi Veronelli. Giuseppe ed Elena hanno ricomposto un binomio importantissimo, quello tra cultura e agricoltura, proprio a Quiliano, vale a dire nell’entroterra in cui, intorno al 1700, è iniziata la storia della Granaccia. I loro vini di punta sono vere opere d’arte che incarnano il territorio grazie allo spiccato spirito di iniziativa e al rispetto della materia e della natura, che infatti restituisce al vino tutte le sue sfumature. Un premio davvero meritato”.

“Ringraziamo il vice presidente della Regione Liguria e il presidente di Enoteca Regionale Marco Rezzano per questo riconoscimento che è un’ulteriore conferma del nostro lavoro – dicono Elena Tavella e Giuseppe Parenti-. Portiamo a Vinitaly la Granaccia in purezza, in declinazioni diverse per profumi e sapori grazie alla differenza del territorio di impianto delle vigne. Siamo un’azienda molto piccola, abbiamo iniziato quasi per scherzo, seguendo la grande passione per il vino. Ci siamo documentati in lungo e in largo, in Italia e all’estero, fino a riuscire a realizzare un vino che ci emoziona e che emozioni. Ed occasioni come quelle di oggi ci spronano a continuare”.