
Sanremo accende i riflettori su “Bravo Jazz“ e “Rock in the Casbah“
Sanremo accende i riflettori su due tra le sue rassegne musicali più attese: “Bravo Jazz“, giunta alla sua dodicesima edizione, e “Rock in the Casbah“, che festeggia il traguardo dei 26 anni. Due eventi distinti per spirito e sonorità, ma accomunati dalla volontà di valorizzare luoghi simbolo della città attraverso proposte artistiche di qualità.
“Bravo Jazz”, giunto alla dodicesima edizione, animerà lo stage di San Costanzo dal 26 al 29 luglio, portando sul palco nomi di rilievo del panorama jazzistico internazionale e progetti originali che spaziano dal funk al manouche.
Dal 30 luglio al 2 agosto sarà invece la volta di “Rock in the Casbah”, che celebra i suoi 26 anni trasformando ancora una volta il cuore storico di Sanremo in uno straordinario palcoscenico urbano. Quattro serate dedicate a una varietà di generi, dal cantautorato al reggae, dal funk all’indie, fino allo ska punk, con artisti affermati e giovani promesse della scena musicale.
“Bravo Jazz”
Giunge alla dodicesima edizione “Bravo Jazz“: una rassegna sempre più in grado di offrire uno spaccato musicale ampio e internazionale nel mondo del jazz.
Dopo l’inizio folgorante dello scorso anno con Ray Gelato, anche quest’anno la proposta vira prepotentemente verso la storia del sax americano con Scott Hamilton.
Il jazz ha sempre trovato terreno particolarmente fertile nello stage di San Costanzo, sostenendo la particolarità di un luogo che sa farsi ascoltare e sa rendere emozioni.
La direzione artistica di Enzo Cioffi si è mossa a 360 gradi, cercando di ampliare le possibilità, coinvolgendo progetti funk-soul, swing-manouche oltreché classiche bop, questo per poter offrire la più alta varietà e qualità musicale possibile.
Il programma
Sabato 26 luglio – Funkincasa
Quasi un progetto situazionista che nasce dalle radici funk-soul per toccare attimi di cantautorato e contrappunti jazz. Il collettivo, nato da Luigi BigG Arieta & SirJo Cocchi, si sta sviluppando tra Sanremo, Milano e Nizza e mescola varie lingue, generi musicali (funk, soul, cantautorato, jazz) e generazioni di musicisti (dai 19 anni ai 50+): un’esperienza che unisce passato, presente e futuro.
Big G Arieta – batteria e voce, SirJo Cocchi – tastiera e voce, Angelo Arieta – sax e voce, Alessandro Maccianti – basso e voce, Marco Neri – chitarra e voce.
La serata proseguirà con un dj set nel terrazzo del bar con la selezione musicale di WIR Ium, ragazzo nato e cresciuto a San Costanzo, forse la migliore “selecta” cittadina.
Domenica 27 luglio – Scott Hamilton Italian Quartet
È considerato il principale sassofonista mainstream di oggi. Scott, nato a Providence, Rhode Island, nel 1954, iniziò la sua carriera in anni musicalmente abbastanza selvaggi con uno stile che era allora al di fuori dalle aspettative del pubblico, stile che poi diventò largamente comune tra tutti i nuovi interpreti. Il suo bellissimo sound e il suo impeccabile fraseggio erano rari tra i giovani talenti.
Così, quando firmò un contratto e cominciò a incidere album per la Concord Records, fu oggetto di autentica sorpresa ed eccitazione tra i devoti di questo stile e nell’intero panorama musicale. Il suo primo lavoro per la Concord, Scott Hamilton is A Good Wind Who Is Blowing Us No Ill, risale al 1977 e prende il titolo da una lusinghiera recensione del critico Leonard Feather. Ma non si tratta che della prima di una memorabile serie di circa trenta album, nei quali al suo fianco troviamo artisti come Buddy Tate, Gerry Mulligan, Ray Brown, Red Norvo, Al Cohn, Flip Philips e via di seguito.
La sua militanza nei gruppi di Benny Goodman e Rosemary Clooney consacrano definitivamente la sua fama. Nonostante l’affermazione internazionale, Scott continua nella ricerca della sua musica prediletta che per prima lo ha introdotto al jazz, mostrando un continuo perfezionarsi dell’immaginazione creativa e del ricco e profondo suono del suo saxofono, al quale aggiunge un impeccabile senso dello swing, creando un’atmosfera unica in ogni brano interpretato.
Il suo quartetto italiano, con cui ha anche inciso cinque CD (Scott Hamilton, Bean and the Boys, Ballads for Audiophiles, Live at Museo Piaggio, Poinciana, Cinerama), comprende Paolo Birro, affermato e versatilissimo pianista veneto, Marco Micheli, lucchese, e Alfred Kramer, svizzero; costituiscono un tandem ritmico che in passato è già stato a servizio di grandissimi musicisti quali Cedar Walton, Johnny Griffin, Lee Konitz, Art Farmer e Clifford Jordan e che a sua volta ha all’attivo tre incisioni discografiche.
Lunedì 28 luglio – Mario Cau Quartet
The Hidden Beauty, Mario Cau & Zingaro coinvolgeranno il pubblico in un’entusiasmante performance dal vivo che alternerà brani originali e le più belle canzoni italiane e straniere, riarrangiate con una sonorità acustica di impronta manouche e gitana. Il trio, che calca i palcoscenici dal 2009, è composto da Mario Cau (chitarra e voce), Luca Fabio Gusella (vibrafono), Marco Rovida (contrabbasso) e Damiano Rotella (batteria).
Martedì 29 luglio – Mr. Blue Quintet
Il programma musicale, “tra modern mainstream ed influenze post-boppistiche”, comprende brani originali contenuti nel disco Mr. Blue, brani originali dei componenti del gruppo e arrangiamenti di noti standard del jazz di grandi autori come Duke Ellington, Thelonious Monk, Wayne Shorter, Cedar Walton.
Roberto Rossi – trombone, Fabrizio Gaudino – tromba, Igor Iabichino – pianoforte, Uli Bär – contrabbasso, Enzo Cioffi – batteria. Roberto Rossi è considerato uno dei più importanti trombonisti in circolazione. La sua lunga esperienza spazia tra orchestre sinfoniche, popstar e jazzisti di fama mondiale, tra cui il pianista americano Cedar Walton. Roberto Rossi, inoltre, è vincitore di numerosi concorsi internazionali di arrangiamento per big band, nonché direttore d’orchestra e docente nei conservatori statali da oltre 20 anni. Fabrizio Gaudino è un energico trombettista di stampo hard-bop, collaboratore stabile di alcuni dei maggiori jazzisti della scena italiana e direttore artistico di diverse rassegne jazz. Igor Iabichino, pianista già presente in cartellone di diversi festival jazz in Italia e Germania, è autore del disco che dà nome al quintetto: Mr. Blue. Uli Bär, contrabbassista tedesco, promotore di festival di successo come Celloherbst am Hellweg e Take 5 Jazz am Hellweg nella regione della Westfalia, in Germania. Enzo Cioffi, batterista diplomato al CPM di Milano, muovendosi fra pop, jazz, swing, musica brasiliana, progressive e altro, ha instaurato numerose e prestigiose collaborazioni che lo hanno portato a esibirsi in molte località italiane ed internazionali.
Tutti i concerti inizieranno alle ore 21.45.
“Rock in the Casbah“
Giunge alla 26esima edizione “Rock in the Casbah”, sempre più centrale nel panorama artistico cittadino, legata a un luogo che rappresenta il baricentro storico della città, sempre più deflagrante come le bombe del 1944 che hanno creato quell’isola-che-non-c’è: un luogo che non è piazza, non è anfiteatro, ma diventa uno stage naturale.
“Fare Musica” nasce esattamente in questo luogo, che si sente cucito addosso, e per prima ha creduto nella possibilità dell’arte intesa come opera di ricostruzione, che per 26 anni è stata la cifra stilistica ricercata.
La direzione artistica di Larry Camarda ha previsto un’importante cernita all’interno della musica cantautoriale, oltre a uno spaccato molto esaustivo del panorama musicale nella sua totalità e modernità.
Mercoledì 30 luglio – Gianaldo (cantautore) – Electroposh (pop) – Blessed Rebel (reggae) – GroovyBoyz (funk)
Gianaldo Sangalli è un cantautore cremonese che scrive con chitarra e un quaderno di carta. È già autore e voce dei progetti “AriaBuena” e “Straccivari”. Nel 2025 il suo primo progetto solista, con un album in uscita in autunno, anticipato dal singolo Agosto. La sua musica si caratterizza per melodie orecchiabili e testi gonfi di immagini e argomenti.
Il progetto Electroposh suona estremamente moderno nelle sonorità. È lo pseudonimo di Andrea Di Michele, musicista sanremese, ex batterista. Dal 2019 parte questo suo progetto solista pieno di influenze derivate dal pop anglosassone, senza dimenticare la grande lezione del cantautorato italiano.
Blessed Rebel è un progetto reggae di Ventimiglia, uno dei gruppi che aderiscono a Roja Mud, casa discografica che riunisce gruppi della città di confine. Il loro reggae vira verso la modernità più hard secondo la lezione degli Skindred, senza però dimenticare le radici più roots del genere.
GroovyBoyz è una lunga cavalcata funk per colorare questa prima giornata con le note immortali e ritmate della funky music. Ensemble di musicisti giovanissimi con una preparazione e un’attitudine musicale incredibile, già protagonisti sotto altri nomi di grandi momenti musicali.
Giovedì 31 luglio – Dietro l’Angolo (rap) – Esma (cantautore pop) – Lo Straniero (indie) – Jerrycans (funk dance)
Dietro l’Angolo: ritornano dopo il successo dello scorso anno i due rapper più interessanti del panorama cittadino. Ragazzi che hanno imparato la grande lezione dell’hip hop più puro. I loro testi nascono dalla visione della realtà e non sono mai banali.
Enrico Esma (in arte ESM∆) canta, scrive e vive la vita in canzoni. Composizioni che raccontano quello che gli accade in quest’avventura ed esperienza di vita. I testi parlano dei suoi viaggi e delle sue piccole rivoluzioni, scritti vivendo il più possibile a cuore aperto per trasmettere in musica emozioni e armonia. Esma è un cantante e un autore con la passione per l’agricoltura: coltiva musica e suona la natura per scrollarsi di dosso il superfluo. I suoi testi sono un inno alla spontaneità e alla semplicità, un antidoto alla plastica e al comfort.
Lo Straniero è una band di esperienza pluridecennale, nata nel 2014, già protagonista di importanti momenti musicali e con parecchi dischi all’attivo. Il loro è un pop elettronico molto elegante, con uno stile multiforme: voce maschile e femminile si alternano e si mescolano, tratteggiando ritratti poetici con forte vocazione narrativa. L’ossatura elettronica su cui suonano chitarre, basso e pianoforte procede su ritmi marziali, per avvicinarsi al dancefloor e sciogliersi in ballad nervose, psichedeliche o con campioni dal sapore etnico.
Jerrycans è una band nata da un mix esplosivo di disco-funk, influenzato dal sound partenopeo degli anni ’80.
Venerdì 1 agosto – ManoManita (cantautore) – Haji (rock) – Shandon (punk ska)
Mano Manita è un cantautore e polistrumentista torinese. La sua musica è quantomai eclettica e ricca di strumenti etnici. Haji, uno dei gruppi di Roja Mud, nasce a Milano nel vecchio secolo. Si trasferisce a Ventimiglia perché il mare e il sole si addicono di più ai suoni caldi del trio.
Shandon è una storica band ska punk, vero punto di riferimento del genere. Guidata dal frontman Olly Riva, è attiva dal 1994. Dopo il tour dei 30 anni di carriera, torna con un nuovo album e un nuovo tour che attraverserà l’Italia e toccherà anche l’estero.
Il nuovo disco Social Suicide, uscito il 9 maggio 2025, in Italia è pubblicato per Get Up/Self e Roxsteady, in Germania per la storica Grover Records, e in America per la intramontabile Jump Up Records di Chicago. Un album totalmente in inglese che affronta tematiche personali e racconta storie di persone conosciute durante il cammino. Questo disco ha un taglio più street punk e ska ’80 rispetto al passato, pur rispettando lo stile Shandon.
Sabato 2 agosto – Jennifer Scream (rock) – Dobermann (rock) – Flowers Circle (tributo Rolling Stones)
I Jennifer Scream nascono nel 2007, plasmati dalla visione del cantante Met e del batterista Steve, due anime unite dall’amore per il rock e l’hard metal. Oggi si presentano con una formazione rinnovata: Victor alla voce, Spaz alla chitarra, Jack al basso e Steve alla batteria. Il loro sound si è evoluto mantenendo freschezza e irriverenza, con testi che parlano di ragazze, sogni, feste ed eccessi.
Dobermann: un pedigree “on the road” conquistato metro dopo metro per le strade di mezza Europa. Tre rockers purosangue e uno spettacolo infuocato che non si ferma mai. In undici anni, con ritmi e logistiche impensabili per qualsiasi altra band underground, i Dobermann suonano oltre 900 concerti. L’11 giugno 2021 pubblicano Shaken to the Core, la sintesi di tre anni di scorribande on the road. Prodotto da Alessandro Del Vecchio (già con Mr. Big e Quiet Riot), il disco riceve ottime recensioni in tutta Europa ed è supportato da un tour interminabile. Sono reduci dall’opening della storica band Europe in Sardegna.
Come ormai consuetudine, la rassegna termina con una band sul palco, invece che con un consueto DJ set. Quest’anno si ballerà al ritmo Rolling Stones con i Flower Circle, band torinese da sempre attiva in questo ambito.
Per tutte le serate si consolida la collaborazione con Simone Sarchi, che curerà la grafica proiettata. La voce che accompagna è sempre quella di Simone Parisi, coadiuvato dallo Slavo. Direzione palco: Federico Motta. Scenotecnico: Paolone Caridi. Organizzazione a cura dell’Associazione Fare Musica in collaborazione con il Comune di Sanremo – Assessorato al Turismo (Giancarlo Forte, Enzo Cioffi, Larry Camarda, Simone Parisi).
Inizio spettacoli ore 21.45.