Laigueglia, grande successo per il laboratorio del gusto dedicato alle Lazarene di Vendone

Laigueglia, grande successo per il laboratorio del gusto dedicato alle Lazarene di Vendone

Grande successo per il laboratorio del gusto dedicato alle Lazarene di Vendone, pasta fresca rustica riconosciuta come prodotto a Denominazione Comunale (De.Co.), simbolo della cucina di sussistenza dell’entroterra ligure. In Piazza Preve, nel cuore del “Borgo più Bello d’Italia”, la lady chef Renata Siboni del ristorante Il Gallo della Checca di Ranzo, ha portato alla ribalta la tradizione gastronomica del piccolo comune di Vendone, cucinando insieme agli studenti dell’Istituto Alberghiero di Alassio il piatto simbolo di questa comunità dell’entroterra savonese.
Nel racconto di Stefano Pezzini, i tanti visitatori sono stati condotti, attraverso lo storytelling e il fare della Siboni, alla scoperta delle Lazarene: lasagnette preparate con farina di castagne e grano tenero, nate dall’ingegno contadino in un contesto agricolo dove ogni risorsa veniva valorizzata. Anche il condimento è stato realizzato durante il laboratorio: il tradizionale tuccu di nocciole, un sugo di magro a base di nocciole locali, pomodori maturi, aglio rosso di Vessalico ed erbe aromatiche spontanee. Una pietanza che racconta la resilienza, la dignità e la creatività di un’agricoltura eroica, radicata nel bosco e nell’orto.
“Un piatto – sottolinea la chef Renata Siboni – non è solo il frutto di una ricetta, ma il racconto di una comunità. Le Lazarene parlano di ingegno, di stagioni, di mani che hanno saputo trasformare ciò che offriva l’orto e il bosco in nutrimento e dignità. Portarle oggi alla Fiera di San Matteo significa dare voce alla memoria e costruire ponti tra generazioni”.
Stefano Pezzini, giornalista e assessore al turismo del Comune di Vendone, ha voluto portare questa ricetta nella vetrina della Fiera di San Matteo per far conoscere, attraverso il gusto, la storia di una comunità che affonda le sue radici nella terra e nella memoria. “Le Lazarene non sono solo un piatto: sono un racconto di identità, un ponte tra passato e futuro, tra chi ha custodito e chi oggi può tramandare”.
“Fondamentale – sottolinea il sindaco Manfredi Giorgio – è stato il contributo dei giovani chef dell’Alberghiero di Alassio, che hanno affiancato la “Siboni” nella preparazione e nel servizio, dimostrando competenza, passione e sensibilità. A questi ragazzi, protagonisti attivi dei Laboratori del Gusto, spetterà il compito di diventare futuri ambasciatori della cucina tipica, capaci di reinterpretare e valorizzare i saperi locali con uno sguardo contemporaneo e sostenibile”.
“Le De.Co. – sottolinea Franco Laureri, responsabile comunicazione e marketing dell’Associazione Antiche Vie del Sale – si confermano strumenti di narrazione e valorizzazione territoriale: non semplici ricette, ma testimoni viventi di una cultura materiale che ha modellato paesaggi, comunità e relazioni. Le Lazarene sono l’emblema di una tradizione che resiste e si rinnova, grazie ai custodi della memoria e alle nuove generazioni”.
L’iniziativa, supportata dai doceti dell’Istituto “Giancardi – Galiei – Aicardi”, Vincenzo Vozza e Fabio Macheda, si inserisce nel progetto Strade del Mare, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che promuove il recupero delle tradizioni gastronomiche e culturali lungo gli antichi percorsi che collegavano l’entroterra al mare. Un viaggio che, attraverso i prodotti De.Co., restituisce alle comunità la memoria del gusto e il senso profondo dell’identità territoriale.