A Pietra Ligure, appuntamento con la presentazione del romanzo “Chi ha rapito Cesare Pavese?”

A Pietra Ligure, appuntamento con la presentazione del romanzo “Chi ha rapito Cesare Pavese?”

Questa sera alle 21, nella sala consiliare del Comune di Pietra Ligure, appuntamento con la presentazione del romanzo “Chi ha rapito Cesare Pavese?” dello scrittore ligure Francesco Bova.

Chi ha mai rapito Cesare Pavese? E per quale ragione? Per estorcergli forse una qualche confidenza? O c’entrano le sue donne difficili, la letteratura, il cinema, gli americani, i fascisti? È una questione politica oppure una vendetta? Gelosia per il successo letterario? Può essere. Ma se – invece – avessimo capito male la domanda e il rapitore, in realtà, fosse lo stesso Pavese? Chi è o chi sono coloro che sono stati rapiti dallo scrittore delle Langhe? I suoi stessi lettori? Gli editori, gli amici, le sue amanti? Ma soprattutto perché Cesare rapisce? Se solo ci volesse un nonnulla a saltare da un decennio all’altro e fare amicizia con uno scrittore che non c’è più, «solo per poter scambiare qualche parola con lui», allora sì, potremmo avere delle risposte convincenti. A questo, forse, un altro Lui (il protagonista di questo romanzo) e Io, la sua Voce dalle belle gambe – chiusi dentro una stazioncina ferroviaria ormai disabitata nei primi anni ’80 e scelta quale luogo tranquillo per scrivere un grande romanzo – stanno lavorando: ritrovare a qualunque costo Cesare Pavese.

ESTRATTI

Uno dei libri importanti pubblicati, in questi ultimi anni, dedicati a Pavese è il testo di Francesco Bova con un titolo ricco di metafore: “Chi ha rapito Cesare Pavese?”. Un romanzo che è dentro il vissuto di Pavese e non solo. Magnifico. Direi finalmente dopo tanta critica ripetitiva e poco accorta. Il libro di Bova ha la singolarità dei capolavori e Cesare sarebbe fiero leggersi tra le pagine.
da Paese Italia- Pierfranco Bruni

Un libro bello. Importante. Necessario. Supera completamente i dati critici e restituisce un Cesare singolare certamente ma questa volta vero. Un personaggio tra i suoi personaggi di scrittura e di esistenza. Metafore che viaggiano in un tessuto onirico il cui sogno supera la realtà e va a abitare la verità profonda. Ottimo libro. Una edizione ben curata. Pierfranco Bruni, critico letterario

Un romanzo circolare dedicato all’autore de Il mestiere di vivere nei settantacinque anni della morte, che parte proprio dalla stanza 346 del torinese Hotel Roma e dallo strano consesso di scrittori morti come lui. Un libro di parallelismi. Chi ha rapito Cesare Pavese? è un romanzo che cattura il lettore, che lo fa viaggiare non solo nel tempo, ma anche in luoghi, che gli fa conoscere persone, che fa dialogare personaggi tra loro, in una sorta di realismo magico.
da Mariapia Frigerio, Olio Officina Magazine

Con una trama che trasporta attraverso il tempo e lo spazio, questo libro è un omaggio al grande scrittore piemontese, ma anche un invito a riflettere sul ruolo della creatività e delle muse nella vita di uno scrittore. da Essere Biblioteca

Con il suo nuovo romanzo Francesco Bova dà vita a una storia di muse e scritture, il cui coprotagonista è Cesare Pavese, fulcro centrale di una serie di viaggi e dialoghi che molto hanno a che fare con il realismo magico. da Sololibri

Il romanzo intreccia mistero, riflessione letteraria e gioco metanarrativo: il protagonista (“Lui”) e una voce narrante femminile (“Io, la sua Voce dalle belle gambe”) si ritrovano in una stazioncina ferroviaria abbandonata dei primi anni ’80, con l’obiettivo di “ritrovare a qualunque costo Cesare Pavese. da Fattitaliani

Il titolo stesso rovescia la domanda: chi ha rapito chi? L’autore si interroga se possa essere Pavese stesso – o piuttosto i suoi lettori, le sue amanti, gli editori – a “rapirlo”, ovvero a restare intrappolati nella sua opera e nel suo mito. Così il romanzo diventa una riflessione sulla natura dell’ossessione letteraria e sul potere della scrittura di “rapire” la mente. da Trucioli savonesi

Con una strategia narrativa usata con successo da Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, Bova si rivolge al suo lettore, dando istruzioni di lettura. Come in tutti i romanzi confezionati con cura, il lettore di Chi ha rapito Cesare Pavese? sarà un lettore vagante, che dovrà contribuire attivamente alla costruzione del mondo narrato, cambiando più volte la sua interpretazione e le sue aspettative. Nelle varie parti del libro, muterà la percezione di ciò che viene raccontato, con emozioni di sorpresa e curiosità. da Aldo Nemesio, Semiologo Università di Torino

Questo romanzo di Bova è un libro di specchi, dove ognuno deve liberamente addentrarsi per trovare una sua strada. Per sopportare il ritrovarsi poi, alla fine, stupito e disorientato, nella vita di ogni giorno. da Marina Alberghini, scrittrice

Un libro bello e singolare, di sorprendente e accattivante complessità, che si muove tra sogno e realtà, tra ossessioni e magie dove ogni lettore deve trovare la propria strada. Arrivati al termine, viene naturale una domanda è veramente Pavese il rapito o invece siamo noi, i suoi lettori, a essere rapiti da lui, dal suo mito, dal fascino dei suoi romanzi, dalla malinconia incantatrice dei suoi personaggi, dal mistero della sua tormentata esistenza, dal segreto della sua tragica fine? Ognuno risponderà come meglio crede, di sicuro siamo di fronte a un romanzo necessario, rara avis, di questi tempi, e dobbiamo essere grati a Francesco Bova per averlo scritto. da Silvano Calzini, Pangea

Francesco Bova (Pietra Ligure, 1953), scrittore e giornalista pubblicista, è stato per vent’anni uno degli animatori della rivista di filosofia e letteratura “Malvagia”. Attualmente collabora con Sololibri. Ha pubblicato i romanzi: La leggenda dei pesci bambini (Perrone, 2005); Quando Chiara ha perduto la luce (Tabula Fati, 2013); Il regno di Nessuno e la bella Alessandra (Robin, 2016); L’albero delle zucche (Meligrana, 2017); I Sognatori (PS, 2020); Lo sceneggiatore (Meligrana, 2021); Conversazioni con il portiere dei freaks (Solfanelli, 2023).