
“La buona novella” di Fabrizio De Andrè al Cavour di Imperia con David Riondino
La Stagione 24/25 al Teatro Cavour di Imperia, la prima con la direzione artistica di Sergio Maifredi, si conclude con la prima nazionale de “La buona novella” di Fabrizio De Andrè, opera teatrale in forma di teatro musicale in scena sabato 10 maggio 2025 alle ore 21 e domenica 11 maggio alle ore 16.30, da un’idea di David Riondino in collaborazione con Fabio Battistelli. Sergio Maifredi porta a Imperia un progetto che permette alle eccellenze del territorio di lavorare con i musicisti protagonisti de “La buona novella”, sul contenuto universale dei versi di Faber. È un esempio di teatro condiviso che sviluppa uno spettacolo corale unico, con il cast fisso dell’opera teatrale, i maestri musicisti delle bande e le voci dei cori professionisti locali, guidati nel percorso di prove da Fabio Battistelli. La voce recitante è quella di David Riondino, che nel 1978 apriva i concerti della PFM e di De Andrè, un tour storico che ha dato origine a un disco di enorme successo.
“La buona novella” a Imperia sarà interpretata da David Riondino (voce recitante), Sara Jane Ceccarelli (voce recitante e canto), Fabio Battistelli (clarinetto), Matteo Dragoni (batteria), Paolo Ceccarelli (chitarra) e Antonio Riccardini (basso), si esibiscono la Filarmonica Città di Imperia e la Banda Musicale Città di Diano Marina dirette da Nadia Spagnolo, il Coro ConClaudia diretto da Margherita Davico e il Coro Mongioje di Imperia diretto da Ezio Vergoli. Lo spettacolo è prodotto da Teatro Pubblico Ligure.
“La buona novella” è dedicato al concept album di Fabrizio De Andrè. Un omaggio a un capolavoro senza tempo in versi e musica, qui arrangiato da Marco Pontini interamente per banda, coro e due voci. Uno spettacolo-tributo, nel ricordo della collaborazione avvenuta durante lo storico tour 1978/1979 con la PFM, in cui Riondino, giovanissimo, ebbe l’occasione di aprire i concerti del cantautore genovese. Uno spettacolo di teatro e canzone che vede una moltitudine di artisti sul palco, in onore al rivoluzionario cantautore genovese e a uno dei suoi album più celebri. Pubblicato nel 1970, “La buona novella”, affronta episodi dai Vangeli Apocrifi, fornendo un’immagine rivoluzionaria e fuori dagli schemi della storia di Cristo.
“Mi dicevano: “Ma come? Noi andiamo a lottare nelle università e fuori dalle università contro abusi e soprusi e tu invece ci vieni a raccontare la storia – che peraltro già conosciamo – della predicazione di Gesù Cristo.” Non avevano capito che in effetti La Buona Novella voleva essere un’allegoria – era una allegoria – che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del ‘68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell’autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali.” (Fabrizio De André)