Storie dai mari del mondo: arrivi, partenze, transiti

Storie dai mari del mondo: arrivi, partenze, transiti

I porti diventano protagonisti nella Sala del Capitano a Palazzo San Giorgio, il luogo simbolo a Genova del mare e dell’economia. Alcuni fra i più importanti e significativi approdi dei nostri mari, dalla Grecia al Baltico passando per Palermo,dal 13 ottobre 2022 al 20 aprile 2023saranno al centro dei sette appuntamenti de “I porti delle storie”, nuovo progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure. È dedicato alla letteratura che i porti hanno saputo ispirare, per sempre sposati alle proprie città affacciate sul mare. Tra parole e musica, il racconto è affidato a Matteo Nucci, Mario Incudine e Antonio Vasta, Björn Larsson, Tullio Solenghi e Massimo Minella, Jam Brokken, Paolo Rumiz,Giorgio Ieranò. Dopoavere affrontato la grande letteratura del mare con “Capitani coraggiosi” nella stagione 2021/22, Teatro Pubblico Ligure e Sergio Maifreditornano nella Sala del Capitano con un progetto inedito creato per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e patrocinato dall’Accademia della Marina Mercantile.«“I porti delle storie”- dichiara l’ideatore e direttore artistico Sergio Maifredi – è un gesto artistico dedicato a Genova, alla mia città. I porti sono da sempre luoghi di cultura oltre che luoghi di commercio». In fondo, questa lunga navigazione letteraria è un modo per raccontare Genova attraverso i mondi e le culture a cui è sempre stata collegata e in cui si riflette. “I porti delle storie” è un viaggio a tappe affidato a scrittori, artisti, musicisti che raccontano e svelano quel particolare fascino dei luoghi di scambio e di incontro in cui arrivano le navi per salpare ogni volta diverse.L’ingresso agli appuntamentiè libero con prenotazione obbligatoria al numero 348 2624922 (anche whatsapp) o a info@teatropubblicoligure.it. Informazioni su www.teatropubblicoligure.it e www.portsofgenoa.com

“I porti delle storie” giovedì 13 ottobre parte a vele spiegate dalla Grecia con Matteo Nucci, scrittore, viaggiatore, cultore del mondo classicoracconta un porto affascinante oggi come nell’antichità. Nel Pireo, il porto di Atene, sembra esprimersi l’anima della Grecia intera. Giovedì 17 novembre si arriva a una città complessa e meravigliosa come Palermo con il concerto diMario Incudine, cantautore e musicista che ha scelto la lingua siciliana per i suoi testi come atto d’amore e di fiducia per la propria terra. Ad accompagnarlo dal vivo sarà il maestroAntonio Vasta, musicista, compositore e pianista. Giovedì 1° dicembre lo svedese Björn Larsson, scrittore, velista e uomo di mare nell’intervento“I miei porti. Da Gilleleje in Danimarca a Vilagarcìa in Spagna” parlerà dell’idea stessa di porto con i segreti, il fascino e il mondo particolare che racchiude. Nel 2023, il 19 gennaioTullio Solenghi, attore nato a Genova, e Massimo Minella, giornalista, esperto di economia marittima, racconteranno Genova, città di porto e di salsedine. Le pietre medievali dei suoi vicoli sono la sua anima. Ascolteremo le parole di Montale, Caproni, Sbarbaro, Frénaud e De André. Le acque fredde dei Porti del Baltico sono il tema affrontato giovedì 16 febbraio dallo scrittore e viaggiatore olandese JanBrokken, autore del best seller “Anime baltiche” edito da Iperborea, viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa. Giovedì 16 marzo Paolo Rumiz racconta la sua Trieste. Il porto, la città, l’Adriatico. Una città da sempre crocevia, città internazionale, confine, ponte, partenza, arrivo, rifugio. Infine, il 20 aprile si torna in Grecia ma si naviga questa volta nelle isole, lontano dalla capitale, per calare l’ancora a Mitilene, il porto di Lesbo. Culla di Saffo e Alceo, si svela a chi la guarda come uno scrigno pieno di tesori, con il suo borgo dalle case chiare, le affascinanti rovine e la fortezza, memoria delle lontane conquiste genovesi. Ne parlerà Giorgio Ieranò, professore ordinario di Letteratura greca all’Università di Trento, traduttore, ma anche viaggiatore che ben conosce le terre dell’antica Grecia.Il tempo delle isole appare immobile. Ma a volte viene scosso, sconvolto, disastrato dall’irruzione del presente.

Condivideranno parole e pensieri nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio, dove sono entrati i grandi navigatori e potenti genovesi del passato: l’ammiraglio Andrea Doria, il doge Simon Boccanegra, il condottiero Guglielmo Embriaco, l’ammiraglio del Mar Oceano Cristoforo Colombo, il generale delle galee Biagio Assereto, effigiati sulla facciata rinascimentale di Palazzo San Giorgio insieme a Caffaro, autore degli Annali. La Sala del Capitano è dedicata a Guglielmo Boccanegra, Capitano del Popolo, che nel 1260 commissionò la costruzione di Palazzo San Giorgio a frate Oliverio. Il Palazzo assume questo nome quando nel 1407 diventa sede del Banco di San Giorgio, una delle prime istituzioni bancarie nate nell’Italia dei Comuni, che espresse un’enorme influenza nel mondo dei traffici e del commercio, amministrando il debito pubblico e gestendo gli introiti delle gabelle, ruolo che mantenne fino al 1797 con la caduta della Repubblica di Genova. L’acqua lambiva Palazzo San Giorgio, che si affacciava sulle banchine del porto e oggi osserva il via vai del Porto Antico disegnato da Renzo Piano.

BIOGRAFIE

JanBrokken, scrittore e viaggiatore olandese, noto per la capacità di raccontare le vite di personaggi fuori dal comune e i grandi protagonisti del mondo letterario e musicale, ha pubblicato numerosi libri che la stampa ha avvicinato a Graham Greene e Bruce Chatwin, come “Jungle Rudy”, il suo primo successo internazionale. Iperborea ha inoltre pubblicato “Nella casa del pianista”, sulla vita del dissidente russo Youri Egorov, “Il giardino dei cosacchi”, sul periodo siberiano di Dostoevskij, il bestseller “Anime baltiche”, viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa, “Bagliori a San Pietroburgo”, dedicato alla grande città della musica e della poesia russa, “L’anima delle città”, in cui vite di artisti e personaggi celebri si intrecciano con le strade, le piazze, gli angoli remoti di una città e “I Giusti”, reportage sull’operazione di salvataggio del 1940 che coinvolse più di ottomila ebrei.

Giorgio Ieranò, studioso, traduttore, ma anche viaggiatore che ben conosce le terre dell’antica Grecia, è professore ordinario di Letteratura greca all’Università di Trento. Si occupa anche di traduzioni e adattamenti teatrali di classici greci. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: “Arianna. Storia di un mito” (2010), “La tragedia greca. Origini, storia, rinascite” (2010), “Olympos” (2011), “Eroi” (2013), “Antichi silenzi” (2016), “Demoni, mostri e prodigi. L’irrazionale e il fantastico nel mondo antico” (2017), “Arcipelago. Isole e miti del Mar Egeo” (2018).

Mario Incudine è uno dei più importanti musicisti che la terra di Sicilia ha espresso negli ultimi anni. Ha scelto la lingua siciliana per i suoi testi come atto d’amore e di fiducia per la propria terra. Andrea Camilleri lo ha voluto accanto a sé come interprete di alcuni suoi spettacoli. Nel 2015 MoniOvadia lo ha scelto come regista collaboratore e autore delle musiche originali eseguite dal vivo, nella tragedia “Le Supplici” di Eschilo, andata in scena al Teatro Greco di Siracusa per il ciclo di rappresentazioni classiche all’INDA. Diretto da Sergio Maifredi, porta in scena nei teatri antichi “Il Ciclope”, una personale rilettura del Ciclope omerico, e scrive due opere originali corali: “Un canto mediterraneo” e “Il canto di Nessuno”, spettacoli andati in scena al Teatro antico di Taormina e al Teatro greco-romano di Catania. È autore della colonna sonora del film “Cùntami” di Giovanna Taviani che ha ottenuto il Premio Speciale ai Nastri d’argento 2022 nella sezione Documentari ed è stato insignito per i suoi meriti del titolo di Cavaliere della Repubblica.

Björn Larsson, nato a Jönköping nel 1953, docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, scrittore e appassionato velista, è uno degli autori svedesi più noti anche in Italia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Grinzane Biamonti, Premio Elsa Morante, Premio internazionale cultura del mare, Premio Boccaccio Europa e il prestigioso PrixMédicis in Francia. Tra i suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati in Italia da Iperborea, “La vera storia del pirata Long John Silver”, “Il Cerchio Celtico”, “Il porto dei sogni incrociati”, “I poeti morti non scrivono gialli” e “L’ultima avventura del pirata Long John Silver”.

Sergio Maifredi, nato a Genova nel 1966, regista, presidente e direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure, da lui fondato nel 2007. Dirige teatri e festival. È ideatore di progetti di audience engagement e community development (le stagioni di Soriteatro a Sori, il progetto “Atlante del Gran Kan” tra gli altri) per Amministrazioni Pubbliche e Comuni, Fondazioni, Istituti Italiani di Cultura e Istituzioni internazionali. Dal 2019 al 2021 è stato direttore artistico per la Città di Barletta dell’evento storico “La Disfida di Barletta”. Direttore artistico di “Cinque Terre Art Festival”, “PortusLunae Art Festival” di Luni e “AlbintimiliumTheatrumfEst” di Ventimiglia. Ideatore del progetto di rete STAR sistema teatri antichi romani. Curatore delle mostre d’arte “Yves Klein, judo e teatro, corpo e visioni” (2012) con Bruno Corà e “Tutto il Teatro in un manifesto, il manifesto d’arte in Polonia a vent’anni dalla caduta del Muro” (2009) a Palazzo Ducale di Genova. Ha diretto oltre cinquanta spettacoli, fra cui i recenti “La città invisibile” e “Aiace” di Sofocle.

Massimo Minella, nato a Voghera, vive a Genova dalla metà degli anni Ottanta. Vicecaporedattore di Repubblica e responsabile delle pagine economico-marittime dell’edizione ligure del quotidiano, è autore di numerose pubblicazioni di narrativa per l’infanzia e di argomento storico-economico. Nel 2014 ha vinto il premio Mare Nostrum Awards per un reportage sul Mediterraneo e nel 2016 il premio Marincovich Cultura del Mare per il suo libro “Storie di navi e principesse che non fecero ritorno”. Dai suoi libri sono tratti testi che l’autore stesso racconta nei festival teatrali, a cura del Teatro Pubblico Ligure.

Matteo Nucci è nato a Roma nel 1970. Ha pubblicato con Ponte alle Grazie i romanzi “Sono comuni le cose degli amici” (2009, finalista al Premio Strega), “Il toro non sbaglia mai” (2011), “È giusto obbedire alla notte” (2017, finalista al Premio Strega). Per Einaudi sono usciti una nuova edizione del “Simposio” di Platone (2009) e il saggio narrativo “Le lacrime degli eroi” (2013). Per Einaudi Stile Libero è uscito “Achille e Odisseo. La ferocia e l’inganno” (2020). I suoi racconti sono apparsi in riviste e antologie. Collabora con Venerdì di Repubblica e l’Espresso.

Paolo Rumiz è scrittore e giornalista triestino, inviato speciale del «Piccolo» di Trieste ed editorialista de «La Repubblica». Esperto del tema delle Heimat e delle identità in Italia e in Europa, dal 1986 segue gli eventi dell’area balcanico-danubiana. Nel 2001 invece segue, prima da Islamabad e poi da Kabul, l’attacco statunitense all’Afghanistan. Vince il premio Hemingway nel 1993 per i suoi servizi dalla Bosnia e il premio Max David nel 1994 come migliore inviato italiano dell’anno. Ha pubblicato, tra l’altro, “Danubio. Storie di una nuova Europa” (1990), “Vento di terra” (1994), “Maschere per un massacro” (1996), “La linea dei mirtilli” (1993), “La secessione leggera” (2001), “È Oriente” (2003), “Gerusalemme perduta” (2005), “La leggenda dei monti naviganti” (2007), “Annibale. Un viaggio” (2008), “L’Italia in seconda classe”, con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), “La cotogna di Istanbul” (2010), “Il bene ostinato” (2011), “A piedi” (2012), “Trans Europa Express” (2012), “Morimondo” (2013), “Maledetta Cina” (2012), “Il cappottone di Antonio Pitacco” (2012), “Come cavalli che dormono in piedi” (2014), “Appia” (2016), “Dal libro dell’esodo” (con CécileKyenge), “Il filo infinito” (2019), “Il veliero sul tetto” (2020) e “Canto per l’Europa” (2021). Quasi tutti i titoli di Paolo Rumiz sono pubblicati in Italia da Feltrinelli.

Tullio Solenghi, attore di teatro, cinema e televisione, nato a Genova, ritorna alla sua Città, in dialogo con il giornalista e scrittore Massimo Minella, per dare voce ai grandi della letteratura che della Città e del suo porto hanno scritto. Diplomato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova ha all’attivo una carriera costellata di successo. Impossibile non citare il Trio di cui ha fatto parte dal 1982 al 1994 con Massimo Lopez e Anna Marchesini, eccezionalmente ricostituitosi per l’ultima volta nel 2008 in occasione dello spettacolo televisivo “Non esiste più la mezza stagione”, che ricordava i venticinque anni dalla fondazione del gruppo.

Antonio Vasta, musicista, compositore, pianista. Culture della fisarmonica, dell’organetto e della zampogna.