Toti all’assemblea Anci: «Abbandoniamo la politica del campanile»

“Noi abbiamo di fronte sfide importanti, dall’Autonomia al Pnrr fino al nuovo piano sociosanitario della Liguria, che vinceremo solamente se sappiamo fare sistema: serve una rivoluzione culturale, bisogna abbandonare la ‘politica di campanile’ a favore della ‘politica del sistema’, tra le Regioni e i Comuni, tra tutti noi e lo Stato e gli enti intermedi”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti intervenuto questa mattina all’Assemblea Congressuale di Anci Liguria.
Per quanto riguarda l’Autonomia, secondo il governatore la proposta avanzata dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli in Conferenza delle Regioni “va nella direzione che chiunque amministri un territorio ha sempre sperato, ovvero verso una devoluzione di competenze e anche una specificazione di quelle che oggi il Titolo V della Costituzione delega alle Regioni ma su cui i poteri concorrenti dello Stato impediscono una piena autonomia del territorio. Tutto ciò comporta una riflessione da parte nostra ma anche una rivendicazione, per una reale devoluzione dall’alto verso il basso dei poteri dello Stato: se le Regioni avranno maggiori poteri, i Comuni dovranno avere maggiori poteri e anche le Città Metropolitane, che, svuotate di poteri e competenze dalla legge Del Rio, dovranno tornare ad essere dei punti di riferimento significativi ed efficienti per la comunità dei sindaci. Questa è una delle sfide che abbiamo per ridisegnare questo Paese. Se anche questa legislatura non riuscirà a portare a un riordino dei poteri – sottolinea Toti – credo che avremmo perso un’occasione e perderemo anche la seconda sfida, che riguarda la più grande programmazione economica che questo paese abbia di fronte dal dopo guerra a oggi, ovvero il PNRR e i fondi europei per il nuovo settennato fino al 2027. Questo volume di spesa – prosegue – comporta un’efficienza e una capacità di progettazione e realizzazione che da tanto tempo le pubbliche amministrazioni hanno perso. Dobbiamo essere capaci di spendere questa mole di risorse che ridisegnerà completamente il Paese e lo dobbiamo fare velocemente”.
Tra le riforme che richiedono una logica di sistema, Toti ha parlato anche del nuovo Piano sociosanitario della Liguria invitando i sindaci “in quanto comunità e non come singoli, ad un dibattito di sistema, che metta al centro la salute non di un cittadino di Ventimiglia o Sarzana ma di un cittadino ligure. Significa ridisegnare la sanità ligure in modo che sia sempre più vicino ai cittadini attraverso la medicina territoriale e sempre più accentrata in quei grandi hub ospedalieri che la scienza ci dice essere più efficienti per la cura dell’alta complessità. Serve – ha concluso – una ‘rivoluzione culturale’: la politica del “campanile” deve lasciare spazio alla politica del sistema, dobbiamo pensare a una regione con tutti i sindaci che lavorano uniti per un obiettivo comune”.

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