Olivicoltori sul piede di guerra a Stellanello contro la fibra ottica

In un fazzoletto di case dove a malapena prende la linea del telefono dove comunque gli abitanti possono anche a farne a meno la tecnologia, in maniera prepotente,è arrivato lo stesso. Dalla mattina alla sera alcuni olivicoltori della zona hanno trovato appesi gli alberi di olive cavi e cassette. A San Damiano, frazione di Stellanello, piccolo centro della Val Merula è arrivata la fibra, ma in modo prepotente appunto. I cavi sono stati posizionati senza chiedere niente a nessuno e la situazione ha sollevato l’immediata reazione dei proprietari dei terreni coltivati. «Scansatevi che arriva la fibra. E’ arrivata anche in un paesino di venti anime come San Damiano. Come Attila travolge tutto. Come il Duce tira dritto, seguendo la via più corta, più semplice e meno dispendiosa. I cavi – racconta uno degli olivicoltori che si è ritrovato la fibra tra i rami delle sue piante – ha invaso i miei terreni da un giorno all’altro, imponendo servitù non richieste. Si è appropriata di alberi, li ha praticamente colonizzati durante l’abbacchiatura delle olive, impedendo il lavoro di chi, come me, ancora si ostina a voler coltivare l’entroterra». E così, di soppiatto le piante sono state addobbate come tanti alberi di Natale con tiranti in ferro sui rami, e fascette di lamiera adagiate sulle foglie. La fibra passa bassa, tra le fronde di olivi secolari. «Al progresso non importa nulla se c’erano prima loro. Non gli importa se gli alberi non potranno più crescere; se gli agricoltori non potranno più raccogliere le olive. Alla fibra non importa nulla se quei terreni, alla fine, saranno abbandonati. La fibra passa sulle strade del nostro dimenticato entroterra. Crea buchi, solchi su un asfalto, perennemente ferito e rattoppato. Il progresso conosce solo una regola: la sua», conclude l’agricoltore piuttosto seccato per la sorpresa scoperta nei giorni scorsi.

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