Pista Ciclabile ad Albenga, il consigliere Martina Isoleri: “La città diventa inclusiva, sicura e resiliente”

L’Amministrazione comunale risponde al consigliere distilo sulla pista ciclabile: “Ancora una volta siamo costretti a ricordare al consigliere Distilo, che spesso sottolinea la sua lunga presenza in consiglio, come funziona la macchina comunale ed in particolare le regole di un bilancio.

Sebbene continui a stupirci l’ignoranza amministrativa che spesso leggiamo in alcuni comunicati, capiamo che forse alcuni passaggi, per qualche consigliere di minoranza, possono risultare difficili da capire.

Premesso che la pista ciclabile tra il centro città e le frazioni di Leca e Bastia è un’opera strategica e funzionale peraltro prevista dal programma elettorale dell’amministrazione Tomatis, occorre sottolineare come la stessa sia stata finanziata con i fondi PNRR destinati alla mobilità alternativa.

Il Comune ha investito altri 170 mila euro provenienti dall’avanzo che, come il consigliere Distilo dovrebbe sapere, viene utilizzato principalmente per investimenti e quindi opere o per eventi straordinari e non per contributi alla persona. Tale somma sarà utilizzata per realizzare i gabbioni che è vero sono funzionali alla realizzazione della pista ciclabile, ma costituiscono anche un’importante opera a protezione dell’Argine del fiume Centa.”

Aggiunge e sottolinea poi Martina Isoleri, consigliere comunale di Albenga:Abbiamo scelto volutamente di investire sulla mobilità sostenibile, sul mondo del green e sul trasporto ecologico. La pista ciclabile può costituire davvero un altro grande passo in avanti per mettere in atto uno dei punti chiave dell’agenda 2030: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili.

Il gol 11 ha la capacità di unire l’importanza della transizione ecologica con un nuovo sguardo sull’idea di politica sociale e inclusione.

Non più scelte fondate sulla sola sussidiarietà e a breve raggio d’azione, ma strategie che mirano a creare opportunità finalizzate a fornire alle persone strumenti e competenze tali da poter affrontare percorsi di inclusione socio- economica in un orizzonte più ampio.

Sicuramente non basta la pista ciclabile. Occorre cambiare radicalmente lo sguardo sul futuro, sia per quanto riguarda la cosiddetta transizione ecologia sia per quanto riguarda le politiche sociali. Uno sguardo aperto alle novità, capace di immaginare la nostra città sempre più sostenibile e inclusiva.

La pista ciclabile può costituire il promemoria visibile di questo sogno”.

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