Vado Ligure spinge sulle ciclabili

Vado Ligure spinge sulle ciclabili

Una rete che non vuole limitarsi ai percorsi cittadini, ma punta ad agganciare quelli di Quiliano e di Finale. Negli ultimi anni le piste ciclabili di Vado hanno conosciuto uno sviluppo deciso, anche se non sono
mancati gli intoppi. Quello più conosciuto (citato spesso anche in modo irriverente dagli
appassionati delle due ruote e dagli stessi residenti della zona) è l’interruzione del percorso ciclabile di Portovado, all’altezza dell’edificio di proprietà della Capitaneria di porto. L’amministrazione del sindaco Monica Giuliano ha varato lo scorso anno un piano da due milioni di euro per ridisegnare
il waterfront di Portovado e per completare la passeggiata e la pista ciclabile di ponente.
Nel frattempo, è decollato il progetto del percorso ciclabile tra Sant’Ermete e la Valle di Vado per raggiungere l’entroterra dal centro e dall’Aurelia per poi sfruttare i percorsi tra i boschi. L’idea, di cui si è discusso nelle scorse settimane è di collegare fino a Vado i percorsi della rete di Finale Outdoor.
In modo da allargare i confini del panorama preferito dai turisti appassionati di mountain bike. A Vado la via Aurelia è già in buona parte costeggiata dalla pista ciclabile a doppio senso. Un percorso che più
avanti entrerà a far parte della Ciclovia tirrenica. Il Comune, intanto, sta portando avanti i piani per completare la rete all’interno dei propri confini. «Ormai i nostri percorsi sono pressoché decisi, negli ultimi due anni abbiamo dato slancio alla mobilità sostenibile», spiega il sindaco Giuliano. Resta da risolvere quella strozzatura che da anni crea imbarazzo: a Portovado la pista ciclabile si interrompe
praticamente contro il muro di un piccolo edificio di proprietà della Capitaneria di porto, a fianco della via Aurelia.