In Liguria ci sono 7 mila famiglie in attesa di case popolari

In Liguria ci sono 7 mila famiglie in attesa di case popolari

Il congresso regionale del Sunia, sindacato che tutela gli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica, che si è svolto all’NH Hotel alla Spezia, ha confermato Franco Bravo come Segretario regionale. “L’emergenza abitativa si sta progressivamente aggravando e non c’è una risposta adeguata da parte delle Istituzioni”, ha detto Bravo.

In Liguria ci sono 7 mila famiglie in attesa di case popolari e 2 mila alloggi sfitti di edilizia residenziale pubblica che non vengono ristrutturati perché mancano le risorse. Abbiamo un patrimonio abitativo regionale e comunale vecchio e precario in cui sono svolte solo manutenzioni di emergenza. “Non si costruiscono nuove case popolari, ma solo social housing – ha proseguito Bravo -, un’esperienza che si è rivelata fallimentare perché il segmento di popolazione a cui si rivolge è il ceto medio che negli ultimi anni è scivolato nella fascia di povertà, incrementando a sua volta la richiesta di case popolari. In Liguria il 60% dei pensionati percepisce una pensione inferiore ai 1000 euro lordi, ci chiediamo come possano pagare affitto, bollette e fare la spesa”. Secondo Bravo “bisogna costruire nuove case popolari, su territori già impermeabilizzati senza consumo di nuovo suolo. Come Sunia – ha detto – lavoreremo anche per un rapporto più stretto con Cgil e le altre organizzazioni sindacali degli inquilini Sicet e Uniat, soggetti che vogliono costruire una società più civile in cui la casa sia un diritto.” “Il tasso di rischio povertà ed esclusione sociale – ha aggiunto il segretario Maurizio Calà – in Liguria è passato dal 17,6% del 2020 al 21,8% del 2021. Stiamo parlando di 331 mila persone a rischio povertà su un milione e mezzo di abitanti. Di queste la metà, 161 mila, sono a bassa intensità lavorativa. Una delle soluzioni al disagio abitativo vissuto da molti liguri quindi può essere rappresentato dalla riqualificazione dell’edilizia popolare che, attraverso i fondi previsti anche dal Pnrr rigenerino il patrimonio esistente. Su questa partita Cgil regionale e Sunia sono pronti a riprendere una forte azione rivendicativa nei confronti di Regione Liguria”.