A Genova si è svolto il forum “Donne e lavoro. Dialogo sul futuro”
“Donne e lavoro. Dialogo sul futuro”: questo il titolo del forum – diviso in due tranche: una economica e una sociale – che ha avuto luogo nel Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, organizzato dall’assessore alle Pari opportunità del Comune di Genova, Francesca Corso, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne. Un incontro fatto da donne, per le donne e non solo: un racconto di e con donne impegnate nel mondo dell’impresa, della ricerca, del sociale e dello sport. Un modo per confrontarsi sul mondo del lavoro, le possibilità e le capacità delle donne, ma anche sulle discriminazioni, le violenze e le mancate pari opportunità.
Rispetto ad altre realtà e Paesi del mondo, la nostra Italia vive oggi una situazione in cui i diritti delle donne sono affermati e rispettati. Nonostante ciò, però, sussistono ancora diversi casi in cui il gentil sesso è costretto a lottare per la parità, soprattutto nel mondo del lavoro. Proprio per questo, nel corso del forum si sono susseguiti gli esempi di sette donne che, nel loro settore come nella vita, hanno saputo farsi strada con caparbia e passione, lasciando indietro tutti i pregiudizi che, purtroppo, continuano a persistere nei confronti del sesso femminile dal punto di vista professionale.
La prima a parlare è stata la responsabile regionale di Coldiretti Impresa Pesca e Referente regionale di UECOOP, Daniela Borriello, una delle poche donne a partecipare a tavoli regionali e nazionali. “In un settore prevalentemente maschile come quello della pesca e dell’acquacoltura – spiega Borriello – bisogna avere un bel caratterino, essere abbastanza forti da farci ascoltare. C’è diffidenza quando si vede una donna in una posizione di responsabilità, nel mio settore in particolare, ma anche negli altri. Proprio per questo, un consiglio che do alle donne oggi è di farsi vedere sempre competenti e preparate sulla propria materia, dimostrandosi anche più informate rispetto agli uomini: è un ottimo modo per farsi ascoltare e rispettare da un punto di vista professionale”. L’esperienza con pesca e acquacoltura nasce da un’eredità paterna e col tempo si trasforma in una vera e propria passione. E, nonostante il comparto sia ancora prettamente maschile, oggi in Liguria su tre associazioni di categoria due rappresentanti della pesca sono donne. “Ho incontrato il settore pesca come dottore commercialista, collaborando da un punto di vista prettamente contabile con mio padre, che già lo seguiva da tempo – continua la responsabile regionale di Coldiretti Impresa Pesca – salvo poi passare a una visione più ampia, sindacale e tecnica. La pesca in Italia, ma anche, e soprattutto, in Liguria, è poi fin troppo spesso un settore “dimenticato”, perché, nonostante sia un’attività alla base del nostro sostentamento fin dall’inizio dei secoli, conta oggi pochi numeri, poco PIL e poco APPEAL, anche per i giovani. Proprio per questo, forse, mi sento di guardarla con occhi “materni”, come un piccolo da aiutare a crescere e ad essere ascoltato. Sempre, però, con la collaborazione da parte degli operatori del settore, che devono essere i primi a volersi mantenere al passo coi tempi”.
“Più che di “festa” – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale – per l’8 marzo è bene parlare di Giornata internazionale dei diritti della donna. Una ricorrenza storica, che ha origine in un passato recente e che rappresenta da sempre un momento fondamentale per le donne, il loro valore e per i loro diritti. Celebrata ogni anno per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche che le discriminazioni e le violenze vissute nel corso dei secoli, questa particolare giornata onora ancora una volta le donne, il loro lavoro e il valore aggiunto che donano ogni giorno alla nostra società, oltre che alla pesca, all’agricoltura e all’intero comparto agroalimentare”.
Accanto a Daniela Borriello, nel corso dell’evento sono intervenute – per quel che concerne il tavolo economico – anche Alessandra Revello (avvocato cassazionista, vicedirettrice della collana editoriale Mnemosine – Donne nell’ombra e autrice della biografia “Rosa Scafa. La prima poliziotta italiana”) e Chiara Vanone (da sempre legata alla siderurgia genovese in quanto figlia del fondatore della SIAT, in cui è attualmente impiegata insieme ai suoi tre fratelli). A seguire, la parte sociale dell’evento è stata arricchita dagli interventi di Rita Bencivenga (esperta di europrogettazione, manager di progetti UE sui temi delle pari opportunità, diversity management e lifelong learning), Mara Morin (Responsabile regionale ligure del calcio femminile, coordinatore tecnico delle squadre dell’Entella Femminile, docente per Liguria e Piemonte nei corsi per abilitazione Licenza C e D per allenatori di calcio e team manager della selezione territoriale Ligure under 15 femminile), Debora Ghietti (advisor sui temi di responsabilità sociale e sostenibilità, con focus su parità genere e inclusione nell’ambito dei progetti in difesa per la tutela dei diritti delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo) e Beatrice Papei Allori (giovane genovese Alfiere di Mattarella che da bambina ha iniziato una ricerca sulla Shoah e oggi trasmette il proprio impegno ai suoi coetanei attraverso la scrittura e il teatro). Al termine dell’incontro è stato trasmesso anche un video messaggio da Bruxelles di Antonella Marino (senior policy advisor presso la DG Connect). L’incontro è stato moderato dalla giornalista genovese Sara Tagliente.