L’economia circolare nella vita agricola contadina ingauna nel 1200, il progetto del quartiere Santa Eulalia

L’economia circolare nella vita agricola contadina ingauna nel 1200, il progetto del quartiere Santa Eulalia

Quello che si propone il Quartiere Santa Eulalia quest’anno, scostandosi in maniera forte in termini rappresentativi rispetto a quanto fatto in passato e mettendosi in gioco con impegno importante attraverso gli uomini e le donne di questo gruppo, è quello di trattare un argomento tanto attuale, “l’economia circolare” appunto, quanto anello  indispensabile di sopravvivenza nella vita contadina del tempo, una saggezza che solo in parte si è tramandata sino ad i giorni nostri, attraverso forme di coltivazione, di allevamento e di gestione della famiglia-agricolo imprenditoriale, specie nelle vallate interne alla nostra zona.

Partendo da un accurato studio di quelle che erano le coltivazioni nel “distretto ingauno” di quel periodo, il Quartiere Santa Eulalia realizzerà nella Piazza Trincheri, area sud-ovest “intramoenia”, un “terreno coltivato” attraverso la messa in opera di una grande aiuola, nella quale troveranno collocazione tutte le più importanti coltivazioni e piante spontanee dalla collina alla pianura fuori le mura, appannaggio dalla “famiglia contadina” del tempo.

Dalla proposta centrale nella Piazza, si svilupperanno di conseguenza 6 banchi tematici, in un percorso a “U” adiacente, che riprodurranno una sorta di antico mercato, laddove vedremo i frutti della terra e dell’allevamentoche venivano commercializzati e trattati secondo le tecniche più semplici e comuni che, in ambito contadino-familiare,potevano essere attuate.

Pertanto dai prodotti dell’orto, il banco della frutta e verdura; dalla coltivazione della pianta del fico, la vendita del frutto fresco ed esiccato elemento indispensabile durante l’anno nell’alimentazione del tempo; dalla pianta d’ulivo, il banco dell’oleario; dagli scarti della “campagna”, il banco delle “tinture minori”, potremmo dire fatte in casa,

del lino, della canapa, delle quali vedremo la coltivazione e sappiamo esserci stata al tempo tutta la filiera produttiva nonché la lana e le pelli; importante infatti l’allevamento di ovini in tutte le vallate circostanti l’area di Albenga.

E poi ancora il banco della vendita dei tessuti, in prevalenza di lane, il banco della piccola sartoria, produzioni casalinghe, cuffie da uomo, scarselle, cuffie di Santa Brigida, cinture tessute a tavoletta, … ed infine quando il tessuto consumato, liso, non veniva più utilizzato, ma distrutto, stracciato, trovava nuova vita in altra filiera produttiva e qui condurremo il nostro visitatore all’interno della “piccola cartiera di Albenga”, laddove daremo vita alla produzione della carta, dalla pasta degli stracci, così come da procedura medievale.

Più di 30 figuranti, in abito storico, si alterneranno tra i banchi del mercato dando vita a scene di vita quotidiana del tempo interagendo con il visitatore mentre al centro della piazza alcuni “contadini” lavoreranno la terra, elemento prezioso e base di partenza della vita e degli insediamenti di quel tempo lontano nel nostro territorio.

Il “Terreno Coltivato”

La grande aiuola che si svilupperà centralmente alla piazza Trincheri, ben delimitata e di sicuro impatto per il visitatore, riproporrà le coltivazioni che sappiamo essere state maggiormente diffuse nel 1200 nell’area Ingauna, come da fonti a nostra disposizione.

In particolare, potremo apprezzare il lino, la canapa, le cipolle, le rape bianche, il cavolo, i fagioli, le fave, piante di fico, di ulivo di vite, e poi ancora erbe aromatiche quali la salvia, il timo, il rosmarino, la lavanda ma anche la malva e le erbacce.

Due contadini in abito storico, con l’utilizzo di attrezzi specifici e caratteristici, plausibili per il periodo rappresentato, insceneranno la lavorazione del terreno, sviluppando vere e proprie “fotografie” del tempo.

Un bellissimo percorso che ci farà maggiormente comprendere la quotidianità e la vita contadina di quell’epoca.

La piccola cartiera di Albenga

La testimonianza della presenza di una cartiera con annesso mulino nel 1200 in area Ingauna, e precisamente tra Albenga e la Val Neva, informazione giunta ai giorni nostri dopo gli scavi effettuati per la realizzazione della cosiddetta “Aurelia Bis” agli inizi degli anni ’90, ci hanno dato lo spunto per riproporre ed inserire nel nostro percorso di “economia circolare” la realizzazione di tale attività.

Con l’ausilio e l’esperienza del Museo della Carta di Mele (GE), ricostruiremo in un locale antistante la Piazza Trincheri un ambiente che ci farà comprendere come era organizzato e quali erano i materiali nello spazio in cui veniva condotta tale attività.  Minuziosa la ricostruzione e la ricerca degli attrezzi, affascinante il metodo che seguiremo per la produzione dal vivo della carta dalla pasta degli stracci; una procedura antica e straordinaria giunta ai giorni nostri, che verrà illustrata al pubblico nelle quattro giornate, in un antro suggestivo che susciterà coinvolgimento ed attrazione per lo spettatore.

Insomma, un meraviglioso percorso didattico, di ricostruzione e di storia, … la nostra!

Un tuffo nel passato che ci riporterà per qualche giorno, alle nostre radici e fuori dalla realtà, per vestire i panni di coloro che ci hanno preceduto.

… Dal 20 di luglio, “ciack si gira”, e buona visione dal Quartiere Santa Eulalia.