Caso acqua Andora, il Comune chiede il divorzio con Rivieracqua

Caso acqua Andora, il Comune chiede il divorzio con Rivieracqua

Dopo aver depositato ieri un esposto in Procura della Repubblica  sulla gestione della crisi idrica di Andora, il sindaco di Andora Mauro Demichelis scrive al sub commissario ad Acta – Ato Ovest Imperiese, e chiede che, in forza dei poteri che gli sono conferiti, risolva la Convezione per l’affidamento del servizio sottoscritta con Rivieracqua nel 2012.

La suddetta convenzione, firmata dall’ATO Imperiese, prevede che Rivieracqua gestisca il servizio idrico per 30 anni, ma il Comune di Andora, sottolinea che l’interruzione della fornitura di acqua a Rollo per ben sette giorni e la comunicazione fatta da Rivieracqua al Comune in cui ammette di non poter fornire acqua dal Roja nonché la disastrosa gestione dell’emergenza idrica, malgrado gli investimenti economici fatti dal comune, insieme ai ritardi nella realizzazione del Master Plan Roja, evidenzino nero su bianco la necessità di interventi radicali fra cui la concreta possibilità di applicare l’articolo 45 della convezione che prevede la “Sanzione risolutoria”.

Rivieracqua stessa ha ammesso per iscritto le sue difficoltà nel garantire il servizio sia in Frazione Rollo che sul territorio, e questo per noi rende evidente la necessità di verificare le condizioni giuridiche e formali che permetterebbero all’ATO,  di sciogliere la convenzione che ha firmato con il gestore – spiega il primo cittadino di Andora – L’articolo 45 del documento sottoscritto prevede che qualora Rivieracqua interrompa il servizio per più di tre giorni, questo può essere motivo di risoluzione della convezione. Quanto accaduto alla località Rollo che non ha avuto la fornitura d’acqua per sette giorni nell’indifferenza del gestore e senza poter godere di alcun servizio sostitutivo, certifica ufficialmente che Rivieracqua non è in grado di assolvere alla convenzione, almeno ad Andora. Condizione che Rivieracqua stessa ha ammesso in una nota sottoscritta dai suoi tecnici che hanno comunicato al Comune e al Commissario ad ACTA Idrico di non poter assicurare ad Andora né l’acqua dal Roja, vitale per Rollo e per abbattere la salinità delle acque erogate su tutto il territorio, né l’acqua potabile nei serbatoi. Serbatoi necessari, vista l’ordinanza emessa per l’uso dell’acqua ai soli fini igienico sanitari e la cui posa fa parte dello scarno Piano di emergenza presentato mesi fa da Rivieracqua alla Protezione Civile Nazionale. Una proposta di intervento così insufficiente per una crisi così grave in conseguenza del quale il Comune, con l’aiuto della Regione Liguria, si è sostituito a Rivieracqua e ha proceduto al noleggio del dissalatore, ad oggi  unica fonte d’acqua dolce di Andora”.

Non solo il Comune di Andora chiede lo scioglimento della convenzione, ma nella lettera all’ATO Imperiese, il sindaco  dichiara di essere disponibile anche a riprendere l’immediato esercizio del servizio in autonomia.

Non abbiamo paura di assumerci una responsabilità così grave. – spiega Mauro Demichelis – Se ci sarà concesso di staccarci lo faremo. Sarà un percorso complesso e non facile, ma se succedesse, i cittadini ci potranno giudicare per le decisioni che prenderemo e non per le inefficienze di Rivieracqua di cui oggi siamo soci al 5%, con limitati poteri di controllo e nessun potere di azione. Se ci libereranno dalla convenzione, avremo finalmente la possibilità di entrare nei nostri impianti, farli vedere ai cittadini, di comprare acqua da chi la può fornire dolce e di non buttare i soldi degli andoresi in una società inefficiente e dal futuro incerto. Rivieracqua ha troppo giocato sul fatto che tanti cittadini pensano che il servizio idrico sia ancora gestito dal comune, non è mai venuta sul territorio a parlare con gli andoresi e i  turisti. Credo che ci siano tutte le condizioni previste dalla legge per giudicarne severamente l’operato”.

La nota all’Ato Imperiese arriva, in ordine di tempo, dopo una lunga serie di contestazioni e richieste di chiarimenti inviate al gestore Rivieracqua, in merito alla gestione dell’emergenza idrica, fra cui la messa in mora di Rivieracqua con la richiesta di dimissioni del CdA inviata a fine 2022 e culminate con il deposito in Procura di un esposto avvenuto ieri.