A Genova un pomeriggio dedicato a Gianmaria Testa
Nativo delle Langhe, Gianmaria Testa amava molto Genova, dove venne spesso a esibirsi e dove lo avevano preceduto Ivano Fossati e Fabrizio de André, maestri riconosciuti al pari dell’astigiano Paolo Conte.
Scomparso a soli 57 anni nel 2016 dopo aver lasciato sette dischi di grande valore, Testa viene oggi ricordato nella “sua” amata Genova da tre liguri: Guido Festinese, Paolo Gerbella e Maurizio Logiacco, con il CD-Book Schiena dritta. Per Gianmaria Testa, in uscita per Squilibri editore: un ricordo del tutto originale che evita le strade un po’ logore di stanche riproposizioni per avventurarsi lungo sentieri diversi -racconti, canzoni originali e fotografie- per rinnovare la memoria del cantautore piemontese.
L’opera verrà presentata il 13 ottobre alle 17,30 nell’ex negozio di Gianni Tassio, benemerito “dischivendolo” custode della memoria del cantautorato genovese, negozio divenuto il “Via del Campo 29 rosso” o meglio “Casa dei cantautori” e “Museo de André”.
In particolare, una filastrocca regalata a Gianmaria Testa è all’origine di una successione di quadri che, con diversi registri espressivi, ne rievocano la figura discreta e l’opera potente. Costruiti attorno ai ricordi dell’amico scomparso e imperniati sulle parole-chiavi che ricorrono nella sua opera, i racconti di Guido Festinese hanno fatto così da innesco alle canzoni originali di Paolo Gerbella che dilatano e rilanciano quegli stessi orizzonti di vita e poesia sui quali, con una forza di rara eleganza, si è posato anche l’obiettivo di Maurizio Logiacco: composizioni inedite, nate all’interno di questo progetto, affidate a un ensemble di grandi musicisti e impreziosite dalla partecipazione straordinaria di Paolo Fresu. Nel fluire continuo di pensieri ed emozioni che concorrono a delineare con intensità il volto di una persona amata, Schiena dritta si configura pertanto come un sentito omaggio a un autore gentile che si è conquistato un posto di rilievo nella storia della canzone italiana.
Da un iniziale percorso nel solco degli chansonnier francesi, Testa era approdato a una personalissima e scabra forma di canzone-poesia, elaborata e definita con sempre maggiore precisione nei sette album che ha pubblicato nella sua carriera, condivisa innanzi tutto con la moglie e manager Paola Farinetti e, fino al 2007, anche con il mestiere di capostazione a Cuneo: una carriera partita nel 1993 con il Premio Recanati per le Nuove Tendenze della Canzone d’autore ma, avviata, più concretamente, in Francia dove aveva pubblicato i suoi primi due dischi, arrivando, ancora pressoché sconosciuto in patria, ad esibirsi all’Olympia, il tempio della musica parigina.