Valerio Campagna: buon cristiano, onesto cittadino, valoroso alpino

Valerio Campagna: buon cristiano, onesto cittadino, valoroso alpino

Domenica 21 gennaio la città di Alassio ha assistito a un commovente tributo a Valerio Campagna, alpino ed exallievo di don Bosco, partito in missione di pace in Kosovo e morto nel 2002 a soli 20 anni a causa della Sindrome dei Balcani, insieme di patologie legate all’ esposizione all’uranio impoverito contenuto nelle armi.

La giornata è stata segnata da una serie di eventi, culminati nell’intitolazione dell’Auditorium Don Bosco alla sua persona.

Valerio ha maturato proprio nella scuola di don Bosco la sua personalità, abbracciando sempre più gli insegnamenti del suo fondatore. Oltre alle regolari attività scolastiche, è stato un assiduo frequentatore dell’oratorio, diventando parte attiva delle proposte educative e formative, presente ai gruppi, alle settimane bianche nonché alla GMG di Roma nel 2000, assieme ad alcuni suoi coetanei e agli animatori cresciuti assieme a lui.

Distante da casa, ha vissuto anche l’esperienza particolare del convitto; per lui l’Istituto era diventato la seconda casa, entrando in confidenza e amicizia anche con tanti salesiani.

Il suo modo di essere e di relazionarsi con le persone che incontrava lo ha fatto diventare un punto di riferimento per i suoi coetanei, lasciando in tutti un forte segno positivo, che si rivela anche oggi, a distanza di 20 anni, nei messaggi e nei ricordi che in molti hanno voluto inviare su di lui.

Ha interrotto gli studi al quarto anno del liceo nonostante le ripetute esortazioni dell’allora direttore, don Gino Berto, e del Preside ed amico don Natale Tedoldi, e ha deciso di arruolarsi, affascinato dalla vita militare; una scelta guidata non soltanto dall’entusiasmo e dalla determinatezza che lo hanno contraddistinto, ma anche dalla consapevolezza di fare qualcosa di importante per il prossimo, per garantire i presupposti della pace, in linea con i valori che aveva interiorizzato.

È entrato nel corpo degli Alpini ed è partito per la missione umanitaria in Kosovo. Nello scenario di questa missione, istituita per mettere in sicurezza il Kosovo e aiutare le organizzazioni umanitarie nell’assistenza ai profughi, ha portato così il suo contributo concreto e la sua vicinanza a chi ha perso tutto, chi nella disperazione ha dovuto abbandonare la sua città, la sua patria.

“Servizio”, quella caratteristica che l’aveva spinto a fare la sua scelta di vita, l’ha caratterizzato anche durante il periodo in Kosovo. Il generale di brigata Marcello Bellacicco, intervenuto alla cerimonia, nel rendergli onore ha ricordato questo particolare: la vita militare non è un lavoro, ma un servizio; non si è quasi più padroni di sé stessi, ma emerge il darsi per gli altri, per ideali più alti.

“Buoni cristiani e onesti cittadini” è l’intenzionalità educativa espressa da don Bosco e sintetizza tutto ciò di cui i giovani hanno bisogno e che ogni educatore auspica per loro.

Leggendo questa frase, lo stesso Generale ha condiviso quanto fosse calzante per Valerio: “buon cristiano” è chi si dedica al prossimo, mettendo in secondo piano sé stesso ed anche “onesto cittadino”, che è colui che decide di osservare le leggi, la costituzione, con onore.  Valerio è stato entrambe le cose, anche quando lo Stato avrebbe dovuto stargli vicino ma non l’ha fatto.

Valerio, come tanti altri, è stato vittima della Sindrome dei Balcani, ammalandosi di tumore a causa dell’uranio impoverito contenuto nelle armi utilizzate in quell’area.

Le autorità presenti, con grandissima umiltà, hanno chiesto scusa ai genitori di Valerio, riconoscendo l’errore dello Stato di aver negato la sua vicinanza a Valerio, alla sua famiglia e a tutti gli altri militari che si sono ammalati.

Simone Marx, Presidente dell’Unione Exallievi di Alassio ha così ricordato Valerio Campagna: “sei stato un amico fidato, generoso, entusiasta, determinato, un buon exallievo di don Bosco, dal quale hai tratto ispirazione, portando nella tua quotidianità i suoi insegnamenti, pronto ad aiutare chi ha avuto bisogno del tuo aiuto. Grazie per esserci stato, noi vogliamo ricordarti così, e con questa intitolazione desideriamo che rimanga forte il ricordo e l’esempio efficace per tutti i giovani che come te vivono questi ambienti e che stanno formando oggi il tipo di persona che vorranno essere domani.”