Da sabato 9 fino a domenica 24 novembre sarà ospite al Circolo degli Artisti di Albissola Oscar Pennacino

Da sabato 9 fino a domenica 24 novembre sarà ospite al Circolo degli Artisti di Albissola Oscar Pennacino

Da sabato 9 fino a domenica 24 novembre sarà ospite al Circolo degli Artisti di Albissola Oscar Pennacino.
L’inaugurazione sarà sabato 9 novembre alle 17,00.
Di seguito nota biografica e breve commento critico.

Oscar Pennacino artista Savonese con una passione innata per le radici, che legano l’essenza umana agli aspetti più remoti dell’anima, dà forma a sculture dove la materia si concretizza in figure che prendono slancio verso l’alto e si cristallizzano con un salto temporale che unisce il passato al presente. È in età adulta che si lascia travolgere da questa passione, quando conosce l’artista savonese Claudio Carrieri. Segue per un breve periodo l’artista Guido Garbarino da cui apprende la tecnica Raku, sperimentando poi in forni autocostruiti. Dal 2019 si confronta con l’artista Ylli Plaka, e da quel momento l’innato interesse per le radici che riconducono al passato si concretizza nella scultura di figure che prendono slancio e si cristallizzano in un salto temporale che unisce passato e presente. Numerose le partecipazioni alle Collettive sia sul territorio ligure che su quello piemontese e lombardo dal 2018 a oggi. Ha partecipato, con fotografie di sue opere, al libro “Seguendo la stella piccolo percorso sulle tracce delle Natività Isola Sacro Monte Orta San Giulio” (Geo4Map) scritto da Federica Mingozzi e Laura Travaini, e ha presenziato alla presentazione del volume organizzata dal Senato della Repubblica a Roma consegnando una sua opera in terracotta. Ha inoltre proposto e attuato vari laboratori di modellazione della terra con ragazzi disabili in collaborazione con le strutture e il Comune di Savona, oltre che nell’Istituto Boselli Alberti dove insegna.

Opere di Oscar Pennacino sono state esposte a Savona, Albissola Marina, Avigliana, Carcare, Collegno, Laveno Mombello – Lago Maggiore, Borgomanero.

Altre opere sono in mostra permanente a Savona – Ospedale San Paolo, “Arte in Reparto” donazione di un piatto in ceramica, a Celle Ligure nel “Sottopasso dei Piani” per “Artisti per la Matematica”, a Peagna (Sv) scultura premio per il “Premio Letterario Anthia” per il miglior libro ligure in mostra permanente a Villa Hanbury.

È risultato vincitore: 2019 Terzo premio Concorso Internazionale “Natività” Albisola (Sv); 2023 Primo premio Concorso Internazionale “Vasi Officinali” Collegno (To), vaso ora in mostra permanente nell’Aula Hospitalis della Certosa di Collegno; 2024 Collettiva “Novelle in Ceramica” omaggio a Pirandello, le formelle saranno in mostra permanente ad Agrigento, Capitale della Cultura 2025.

“La materia è, in gran parte e per sua natura, malleabile e plasmabile, in grado di aderire alle reali intenzioni di chi, con arte, la lavora. Per questa ragione, la scultura dà la possibilità di scoprire il mondo intenzionale dell’autore, che dà vita così a un universo immaginario, popolato da creature che, con i loro colori e le loro linee, si muovono in questo stesso universo.

Così lavora Oscar Pennacino, che costruisce forme sempre nuove nella sua bottega, vera fucina laboratoriale in cui la sua fantasia trova sfogo grazie alla sua abilità. Il sostrato ancestrale a cui fa riferimento emerge con evidenza in figure che si collocano nel mondo del mito, attualizzato da colori e contesti di contemporaneità; il suo sguardo di posa con delicatezza sul materiale di partenza, fino ad immaginarlo compiuto e trasformato in altro, quell’altro che connota la sua produzione attuale. Sì potrebbe parlare di una sorta di pantheon abitato anche da esseri umani, che tendono a sottolineare la loro appartenenza alla terra da cui provengono: sono dee madri, divinità generatrici da cui tutto deriva, che diventano oggetti di reale bellezza.

Ecco il senso di un lavoro che travalica il tempo e lo spazio, diventando codice di narrazione di una genia, quella umana, che grazie a Pennacino si concretizza con immediatezza sotto gli occhi di chi si osserva: come ha scritto Thomas Mann “Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui si esprime quando fugge al di fuori dell’inconscio” e così lo scultore esprime la vita, che diventa realtà immaginativa e vibrante: e per questo dono non possiamo fare altro che ringraziarlo”.