
Becchi (FIAIP SAVONA): «Positiva la sentenza del Tar sulle locazioni brevi, la tecnologia consente l’identificazione a distanza dell’ospite in maniera semplice e sicura riducendo tempi e costi»
La sentenza arriva a poche settimane dall’inizio della stagione estiva ed è destinata a fare giurisprudenza, ma soprattutto a fare chiarezza in un settore cruciale per il turismo. E’ stata annullata la circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre scorso, che aveva introdotto un obbligo che pesava non poco sui proprietari e gestori di locazioni brevi: quello di identificare gli ospiti “de visu”, ovvero di persona, con la motivazione che i moderni sistemi di self check-in non fossero considerati adeguatamente sicuri. In Liguria, secondo i dati riportati dal ministero, gli immobili a uso turistico arrivano quasi a quota 44 mila, nel Savonese le strutture registrate sono 13.173.
«Il provvedimento deciso dal Tar – afferma Fabio Becchi, presidente provinciale di Fiaip Savona – non è solo un atto burocratico, ma un vero e proprio riconoscimento della modernità e dell’efficienza». Nel dettaglio i giudici amministrativi hanno stabilito che l’identificazione “fisica” degli ospiti non è un obbligo imposto dall’articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS). «Anzi – precisa Becchi – la circolare ministeriale è stata giudicata in netto contrasto con lo spirito della riforma del 2011 (L.201/2011), una normativa nata proprio con l’intento di semplificare le procedure di registrazione e rendere più agili le operazioni. Non solo: il Tar ha etichettato la misura come “sproporzionata” e priva di una reale giustificazione in termini di necessità di sicurezza, evidenziando come essa creasse un onere non giustificato per gli operatori del settore». Una sentenza che arriva come una boccata d’aria fresca per un comparto, quello delle locazioni brevi, che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale, diventando un pilastro fondamentale per l’economia turistica sia a livello locale che nazionale. «Il self check-in, in particolare, è una tecnologia che ha rivoluzionato l’ospitalità, permettendo maggiore flessibilità sia per gli ospiti che per i gestori, ottimizzando i tempi e riducendo le frizioni operative. L’obbligo di un incontro fisico, di fatto, rappresentava un ostacolo a questa innovazione», aggiunge Becchi che ha accolto la sentenza con speranza: «Accogliamo con grandissimo favore questa sentenza. È un segnale chiaro che la giustizia amministrativa riconosce le reali esigenze del mercato e la validità delle nuove tecnologie. Ci auguriamo vivamente che si concretizzi l’intenzione del Viminale, già manifestata nel recente incontro del 20 marzo, di emanare una circolare che preveda un sistema di riconoscimento a distanza dell’identità del turista che sia non solo tecnologicamente semplice, ma anche sicuro. Questo atto darebbe finalmente definitiva chiarezza su un aspetto così importante delle locazioni brevi, un comparto che è ormai diventato un motore strategico per l’economia turistica locale e nazionale».