
“Imprese schiacciate dalle tasse”, Cna Imperia lancia un grido d’allarme
La provincia di Imperia si colloca in una posizione relativamente favorevole: 12° posto in classifica con un total tax rate del 50,3%. E’ quanto emerge dai dati analizzati da Cna Imperia. «Dietro a questi numeri – afferma Luciano Vazzano, direttore di Cna – si cela l’impresa tipo: un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di 175 mq, per un totale di 431 mila euro di ricavi e un reddito d’impresa di 50 mila euro. Il resto viene eroso tra costo del personale (165 mila euro per 4 operai e 1 impiegato), costo del venduto (160 mila euro) e altri costi e ammortamenti (56 mila euro)». La scheda provinciale mostra come, su base annua, i giorni di lavoro si dividano quasi perfettamente a metà: 182 destinati ai consumi personali e 184 al pagamento delle imposte. Per il Segretario di Cna Imperia, Luciano Vazzano, il dato parla chiaro: «Il tax free day al 2 luglio e un prelievo fiscale al 50,3% dimostrano che la pressione resta molto alta, anche se inferiore rispetto alla media nazionale. Un’impresa imperiese lavora
sei mesi l’anno per assolvere agli obblighi fiscali: è un quadro che limita la crescita e scoraggia gli investimenti. Occorre un cambio di passo deciso, con una fiscalità più equa e più semplice, capace». Per il mondo delle piccole imprese e dell’artigianato, che costituisce l’ossatura dell’economia provinciale, la sfida rimane la stessa: ottenere condizioni più giuste e sostenibili per poter crescere e competere. «Cna – conclude Vazzano – continuerà a battersi affinché le imprese del nostro territorio possano lavorare in un contesto più giusto e competitivo: meno burocrazia, meno tasse, più opportunità di crescita e di futuro per chi ogni giorno crea lavoro e valore nella nostra comunità»..