
Savona ospita la prima edizione di “Cardini – Festival dell’Abitare tra Terra e Mare”
Dal 2 al 4 ottobre Savona ospita la prima edizione di “Cardini – Festival dell’Abitare tra Terra e Mare”, un evento voluto dal Comune di Savona e dedicato al tema dell’abitare, dell’inclusione e dei nuovi modelli di convivenza che da più di un anno e mezzo vengono trattati all’interno della Consulta per la Casa.
A organizzare è l’associazione Teatro 21 nell’ambito del progetto “Accoglienza che cura 2”. Il festival è finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo, con il contributo della Fondazione De Mari.
“Cardini” è un momento di riflessione e confronto sull’housing sociale, il co-living, il co-housing e il rapporto tra spazio abitativo e spazio pubblico, in vista della nascita nei prossimi mesi dell’Agenzia Sociale per l’Abitare (ASA) di Savona e di altre azioni che stiamo mettendo a punto e condividendo con i soggetti della Consulta per la Casa.
L’evento precede la Giornata mondiale dell’habitat promossa dalle Nazioni Unite che si celebra ogni primo lunedì di ottobre.
Il cuore della manifestazione sarà piazza Sisto IV, dove verrà allestita una “casetta” simbolica decorata dal collettivo artistico Fiammiferi che sarà il luogo in cui si svolgeranno momenti di incontro, laboratori e talk sulle varie tematiche di “Cardini”.
Il programma prevede anche proiezioni cinematografiche al Nuovo Film Studio, laboratori didattici, una caccia al tesoro interattiva per scoprire la città da prospettive nuove e momenti di approfondimento con esperti come Andrea Staid, antropologo e scrittore.
L’assessore al Welfare e Comunità, Riccardo Viaggi, sottolinea: “Il tema dell’abitare è un tema molto complesso e ricco di innumerevoli sfaccettature che la nostra Amministrazione da più di un anno e mezzo affronta anche all’interno della Consulta per la Casa, ad esempio, con il progetto “L’Accoglienza che Cura”. Con questo festival, non solo mettiamo in luce tutti questi aspetti e le varie azioni che abbiamo messo in piedi, ma cerchiamo anche di coinvolgere la cittadinanza, perché l’abitare non è solo una questione di spazi fisici, ma riguarda anche il modo in cui viviamo insieme, costruiamo relazioni e reti di sostegno”.