Ad Albenga il seminario “La scuola (non) è”

Ad Albenga il seminario “La scuola (non) è”

Il 16 ottobre, dalle ore 17:00 alle 19:00, presso il Teatro Ambra di Albenga, si terrà il seminario di apertura dell’anno educativo 2025/2026, dal titolo: La scuola (non) è. L’evento, rivolto ai servizi per la prima infanzia (nidi e scuole dell’infanzia) degli ambiti territoriali 4 e 5, è finanziato dall’Ambito Territoriale 4, che ha anche messo a disposizione il Teatro Ambra, a testimonianza dell’attenzione che le amministrazioni dedicano alla cultura dell’infanzia. Il seminario intende offrire uno spazio di riflessione collettiva, promuovendo una visione pedagogica aperta, profonda e dialogica, capace di accogliere il cambiamento e favorire processi educativi autentici. Il titolo stesso invita a interrogarsi sul senso della scuola, sulla sua funzione trasformativa, sull’essere scuola come movimento vivo e non come forma cristallizzata. Saranno presenti relatori di rilievo nazionale e internazionale, che da anni accompagnano con generosità e competenza questa iniziativa:  Monica Guerra, pedagogista e professoressa presso l’Università Bicocca di Milano  Davide Tamagnini, insegnante e autore  Andrea Traverso, docente dell’Università di Genova Quest’anno saranno inoltre presenti Alessio Cotena e Marco Isaia, responsabili dei servizi educativi della Fondazione Museo della Ceramica di Savona, che gestiscono progetti educativi e formativi in scuole, musei ed enti del territorio. Come ogni anno, l’obiettivo è creare uno spazio di confronto capace di stimolare i servizi educativi a mettersi in discussione, accogliere nuove prospettive e generare pensiero pedagogico condiviso. Afferma Manuela Bruno, pedagogista degli Ambiti Territoriali 4 e 5: “Sono profondamente grata ai relatori che, da anni, credono in questa proposta e contribuiscono a costruirla con passione. In particolare a Monica Guerra e Andrea Traverso, che rappresentano per me riferimenti stabili e generosi. Ringrazio anche chi ha accettato l’invito per la prima volta: è una grande opportunità. Il fatto che le amministrazioni abbiano deciso di finanziare un percorso culturale di questa portata è un segnale importante: significa credere nella cultura dell’infanzia e riconoscere il valore della formazione come forma di cura dei servizi educativi e delle comunità.”