Al Gaslini di Genova una Open Week con Fondazione Onda ETS

Al Gaslini di Genova una Open Week con Fondazione Onda ETS

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre, anche l’Istituto Giannina Gaslini, in quanto parte della rete del Bollino Rosa, aderisce alla quinta edizione dell’(H) Open Week dal 21 al 27 novembre di Fondazione Onda ETS. L’iniziativa ha l’obiettivo di incoraggiare le donne vittime di violenza a chiedere aiuto e accedere alla rete di servizi di supporto e accoglienza protetta. Durante questa settimana, oltre 200 ospedali d’Italia con il Bollino Rosa e i Centri antiviolenza aderenti all’iniziativa offriranno gratuitamente servizi clinici e informativi, consulenze e colloqui.

Nel dettaglio le iniziative attivate dall’Istituto saranno:

– Info point con distribuzione di materiali informativi presso l’atrio del Padiglione 20 nei giorni 24 novembre (09:00 – 13:00) e 25 novembre (09:00 – 15:30)

– Percorso di cura integrata per la maternità vulnerabile che prevede:

Visita Ginecologica per donne in gravidanza – nei giorni 24 novembre (13.00 – 15.00) e 26 novembre (11.00 – 13.00) – presso il Padiglione 20 – terzo piano – stanza 18, previa prenotazione all’indirizzo e-mail: prenatale@gaslini.org;

Colloquio psicologico per donne in gravidanza (durata 30 minuti) -nei giorni 24 novembre (13.00 – 15.00) e 26 novembre (11.00 – 13.00) – presso il Padiglione 20 – terzo piano – stanza 18, previa prenotazione all’indirizzo e-mail: laurabandelloni@gaslini.org.

L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio portato avanti da Fondazione Onda ETS dal 2021 e che nel 2025 ha visto la realizzazione di un’indagine, in collaborazione con Elma Research, e di una campagna di comunicazione finalizzata a ridurre i pregiudizi culturali e sensibilizzare sulla parità di genere. Quest’anno, infatti, l’iniziativa si concentra sull’educazione e la sensibilizzazione sulle discriminazioni di genere, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sui bias culturali e stimolare la costruzione di relazioni basate sul rispetto e sulla parità di genere.

Nel mondo, la violenza sulle donne colpisce 1 donna su 3, con conseguenze devastanti quali isolamento, incapacità di lavorare, difficoltà nel prendersi cura di sé e dei propri figli. Secondo l’OMS si tratta di “un problema di salute di proporzioni globali enormi” che si ripercuote con effetti negativi, a breve e a lungo termine, anche sul benessere mentale, sessuale e riproduttivo, come sottolineato dall’indagine realizzata con Elma Research. Tra tutte le forme di violenza, quelle più diffuse contro le donne sono quelle più subdole e pervasive: abusi verbali, pregiudizi, stereotipi di genere e violenze psicologiche, come stalking e relazioni tossiche, rappresentano le situazioni più osservate (76-87 per cento degli intervistati). L’indagine evidenzia inoltre un divario netto tra chi vorrebbe intervenire denunciando o chiamando le forze dell’ordine (67 – 68 per cento) e chi realmente lo fa (12-13 per cento). Il principale ostacolo è l’incertezza su come agire, risulta quindi fondamentale rafforzare la consapevolezza e l’educazione rispetto al tema, fornendo informazioni precise su come intervenire in modo efficace e sicuro. È altrettanto importante valorizzare l’educazione sociale, già a partire dai contesti scolastici, per favorire la prevenzione e la sensibilizzazione sin dalle prime fasi della formazione individuale. Infine, emerge la percezione che l’attenzione dei media e delle istituzioni al tema della discriminazione e violenza di genere sia ancora marginale, segnale che suggerisce la necessità di coinvolgerli maggiormente come risorse.