Un Natale che abbatte i confini: l’abbraccio tra il vescovo Guglielmo Borghetti e la comunità ucraina
In un periodo dell’anno in cui il desiderio di casa si fa più intenso, la fede e la solidarietà hanno saputo creare un ponte invisibile ma fortissimo tra le sponde del Ponente Ligure e le terre d’Ucraina. In occasione delle festività natalizie, la comunità ucraina locale ha vissuto un momento di rara intensità spirituale, venendo accolta dal vescovo Guglielmo Borghetti in un incontro che ha trasformato l’Episcopio in una casa comune.
Ad accompagnare il gruppo è stato don Andrea, sacerdote ucraino e punto di riferimento per i tanti cittadini che oggi vivono e lavorano in Riviera. L’incontro non è stato un semplice protocollo formale, ma una vera condivisione di cuori.
Il momento più toccante della visita è stato senza dubbio quello musicale: le antiche melodie dei canti natalizi tradizionali ucraini hanno risuonato tra le mura dell’Episcopio. Note cariche di nostalgia, ma anche di una forza straordinaria, capaci di accorciare le distanze con la propria terra d’origine e di offrire conforto a chi porta nel cuore il peso della lontananza e delle preoccupazioni per i propri cari.
Un messaggio di pace: lo scambio dei doni
Il Vescovo Guglielmo ha risposto a questo omaggio con estrema cordialità, esprimendo una vicinanza che va oltre la religione, toccando le corde della solidarietà umana. Il dialogo tra il Vescovo e la comunità è stato un richiamo costante alla pace, tema centrale dei suoi auguri per il nuovo anno.
L’incontro si è concluso con uno scambio di doni simbolici, un gesto che suggella il legame tra la chiesa locale e la comunità ucraina.
“Non perdete mai la speranza, anche nei momenti più difficili”: con questo invito, il vescovo ha voluto congedare i presenti, ricordando che la luce del Natale brilla più forte proprio dove c’è bisogno di calore e accoglienza.
In un mondo spesso diviso, questa giornata a Imperia ci ricorda che la preghiera e la vicinanza umana restano gli strumenti più potenti per sentirsi, ovunque ci si trovi, parte di un’unica, grande famiglia.