A Vessalico si celebra Il Bagna Cauda Day 2025
Sabato a Vessalico si celebra Il Bagna Cauda Day 2025 che non è solo un evento gastronomico, ma una vera e propria rievocazione storica con un tocco di ironia e sapore. Dimenticate i Re Magi a cavallo che portano oro, incenso e mirra: qui i doni sono molto più… intingolosi. I veri protagonisti sono i tre ingredienti “forestieri” essenziali per la salsa piemontese più amata (e temuta): l’olio nuovo, le acciughe e l’aglio. E, per il secondo anno, a trasportarli saranno delle eleganti auto d’epoca, in una carovana che ripercorre le antiche Vie del Sale. Il viaggio inizia e culmina in Liguria, nella Valle Arroscia, patria dell’Aglio di Vessalico. Questo aglio, riconosciuto scientificamente per la sua alta digeribilità, è una vera star. Secondo una leggenda popolare ligure, l’Aglio di Vessalico avrebbe un’origine decisamente… diabolica! Si narra che il bulbo sia nato proprio dall’impronta lasciata dal Diavolo mentre fuggiva dall’Eden. Se sia questa la ragione della sua forza o, al contrario, della sua leggerezza è un mistero, ma di certo porta con sé un’aura leggendaria che non guasta in un piatto così iconico. L’arrivo delle acciughe sulle tavole piemontesi è una storia che si lega indissolubilmente alla Via del Sale. Anticamente, il sale era un bene prezioso e tassato, oggetto di un fiorente contrabbando. Si racconta che i contrabbandieri, per evitare di pagare la gabella, usassero un trucco geniale: nascondevano il sale nelle botti e lo coprivano con strati e strati di acciughe salate. Il pesce, all’epoca, era meno costoso e meno controllato. Così, le acciughe non erano il vero affare, ma solo un “camuffamento”. Tuttavia, una volta arrivate nell’entroterra, divennero così apprezzate da entrare in pianta stabile nella tradizione culinaria, fino a diventare l’anima della Bagna Cauda. Il trasporto in auto d’epoca rievoca idealmente questa antica e salatissima tratta commerciale. L’evento, promosso dall’Associazione Astigiani, ha anche una forte vocazione sociale: parte degli utili viene ogni anno devoluta a progetti di solidarietà, come la creazione del “Bosco degli Astigiani”. Insomma, mangiare la Bagna Cauda fa bene al cuore, allo spirito… e al territorio!