Caro energia, CIA Savona: “Servono certezze per le filiere agricole”

Caro energia, CIA Savona: “Servono certezze per le filiere agricole”

Nel decreto Aiuti-ter, non ancora pubblicato, vengono confermate le agevolazioni al quarto trimestre e anche l’estensione, per lo stesso periodo, per il l riscaldamento di serre e stalle, mentre viene evidenziato il mancato inserimento delle biomasse (pellet, cippato, ecc…) fra le spese che possono beneficiare del credito di imposta.

I provvedimenti di inizio 2022 limitavano l’aiuto al gasolio per autotrazione agricola, ora è assicurato l’ampliamento anche al settore del florovivasimo, per il quale sono stati stanziati 25mln di euro proprio per contrastare il caro energia, questonell’ambito del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura (concesso a sovvenzione diretta alle imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, Gpl, gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda.

Sembra confermato il credito di imposta del 30% spettante a tutte le imprese, per i maggiori oneri su acquisto componente energia (elettrica e metano) anche per i mesi di ottobre e novembre 2022 a condizione che i contatori abbiano una potenza superiore a 4.5KW e il costo dell’energia sia cresciuto di oltre il 30% prendendo a riferimento le tariffe 2019 nello stesso periodo.

Specificatamente per le imprese agricole la conferma del credito di imposta per il quarto trimestre 2022 pari al 20% delle spesa sostenuta per acquisto di benzina e gasolio per autotrazione, incluse serre e stalle, come detto.

Tante aziende hanno visto crescite di costo di otre il 300%, con gravi ripercussioni sui costi gestionali.

“L’estensione prevista dal decreto è senz’altro positiva e risponde alle richieste di Cia-Agricoltori Italiani, tuttavia non possiamo non rimarcare come dall’agevolazione siano state escluse le biomasse, ovvero un settore strategico come quello agroforestale e quelle imprese che hanno scelto fonti energetiche a minor impatto ambientale. Per questo speriamo in una modifica del decreto che possa includere tutte le filiere agricole ora in grave difficoltà per i rincari energetici”.

Dal tenore letterale della norma ed in base al chiarimento fornito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, si ritiene che ogni impresa agricola che utilizza gasolio e benzina per alimentare mezzi a trazione utilizzati per le attività rientranti nell’articolo 2135, Codice Civile, comprese le attività connesse di cui al terzo comma dello stesso articolo, possa beneficiare per il primo e terzo trimestre 2022 del suddetto credito d’imposta.

A titolo esemplificativo si ritiene che possano beneficiare del credito d’imposta le imprese agricole che hanno acquistato gasolio e benzina per i seguenti utilizzi: alimentazione dei mezzi agricoli con autonoma trazione utilizzati per le lavorazioni dei terreni direttamente condotti; alimentazione dei mezzi a trazione normalmente impiegati nell’attività agricola, compresi i consumi destinati alle attività connesse di prestazioni di servizi; alimentazione dei mezzi a trazione utilizzati per le lavorazioni svolte su terreni e giardini dei propri clienti da florovivaisti, necessarie alla piantumazione di piante e fiori; alimentazione di mezzi di trasporto non agricoli (autocarri o motocarri) destinati esclusivamente all’attività agricola.

Fino al terzo trimestre 2022, sempre a titolo esemplificativo, non consentono l’accesso al credito d’imposta i consumi di gasolio e benzina per alimentare sistemi di pompaggio, impianti irrigui, impianti di riscaldamento o raffrescamento, impianti di cogenerazione o generatori di energia elettrica.

Relativamente al quarto trimestre 2022 occorrerà attendere la pubblicazione del “Decreto Aiuti-ter” per comprenderne l’effettiva portata. Dato che l’eventuale credito spettante alle imprese, derivante dai costi sostenuti fino al 30 settembre 2022, dovrà essere utilizzato in compensazione entro il prossimo 31 dicembre, oppure ceduto ed utilizzato dal beneficiario entro lo stesso termine, le imprese non possono attendere ulteriormente chiarimenti ufficiali ma devono procedere celermente al calcolo e all’utilizzo del credito maturato, pena la perdita del beneficio qualora non fossero in grado di spenderlo entro fine anno.

Per questo Cia sollecita il dispositivo attuativo del decreto, per dare certezze alle aziende agricole e ai potenziali beneficiari.

L’attesa sul via libera finale al nuovo decreto riguarda anche altri ristori per le filiere agricole: ad esempio per gli allevamenti e il settore zootecnico è prevista una dotazione finanziaria di 10mln di euro, con contributi a fondo perduto che saranno gestiti da Agea – l’agenzia nazionale per l’agricoltura: sarà stilata una graduatoria dei beneficiari e successivamente, grazie agli uffici Cia, si potrà inoltrare la domanda finale.

Infine, secondo quanto appreso nelle ultime ore, è previsto un sostegno anche al settore dell’apicoltura, con un bando ancora abbozzato ma che dovrebbe essere disponibile già dal prossimo mese di novembre.