Restituita alla famiglia loanesela gavetta di Angelo Perrone, loanese disperso in Russia nella Seconda Guerra Mondiale

Restituita alla famiglia loanesela gavetta di Angelo Perrone, loanese disperso in Russia nella Seconda Guerra Mondiale

E’ finalmente tornata “a casa” la gavetta di Angelo Perrone, loanese appartenente al corpo di spedizione italiano diretto in Russia nella Seconda Guerra Mondiale mai tornato a casa. Questa mattina, infatti, il cimelio è stato riconsegnato alla famiglia Perrone in una piccola ma emozionante cerimonia tenutasi a Palazzo Doria a Loano.

Angelo Perrone, figlio di Tommaso, nacque a Loano il 6 febbraio del 1911. A 31 anni, nel 1942, partì per la Russia. A casa lasciò la moglie e il piccolo Tommaso, nato giusto pochi mesi prima, nell’agosto del 1941. Dopo la sua partenza, come detto, di lui non si è saputo più nulla. I registri lo indicano come deceduto il 16 dicembre 1942, ma il luogo esatto della sua morte, così come la sorte delle sue spoglie, resta avvolto nel mistero. E’ uno dei tanti “dispersi” di quella spedizione conclusasi nel disastro e costata la vita a decine di migliaia di italiani.

Ad agosto 2020, però, arriva una svolta. All’interno di un vecchissimo pollaio di un’isba (le tipiche abitazioni rustiche della Russia) viene ritrovata una vecchia gavetta dell’esercito italiano, risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Sopra c’è inciso il nome del suo proprietario: Angelo Perrone. Il proprietario dell’isba si mette in contatto con Dimitri Ozino, italo-russo originario di Biella, appassionato di storia e ricerche con il metal-detector: questi pubblica alcune foto dell’oggetto nel gruppo Facebook “Armir, sulle tracce di un esercito perduto – di Pino Scaccia” lanciando un appello per rintracciare i familiari del soldato che era stato il primo possessore della gavetta. Sul social inizia il tam-tam (al quale contribuiscono, tra gli altri, Renza Martini, punto di riferimento per chiunque sia alla ricerca di informazioni sugli italiani dispersi in Russia, e di diversi cittadini loanesi) ed in breve l’oggetto viene sottoposto all’attenzione di Tommaso “Masitto” Perrone, figlio di Angelo che ancora vive a Loano. Tommaso non ha dubbi: “Sento che apparteneva al mio papà”. Da quel momento si è messa in moto una vera e propria “macchina solidale” per consentire alla famiglia Perrone di ritornare in possesso della gavetta del loro congiunto.

Dopo due anni di attesa, questa mattina Dimitri Ozino ha consegnata l’oggetto nelle mani di Tommaso Perrone alla presenza della moglie Angela, delle loro figlie Sabrina e Claudia e del sindaco di Loano Luca Lettieri.

L’emozione provata da Angelo Perrone nello stringere tra le mani un oggetto appartenuto al padre sta tutta nella lettera di ringraziamento che ha voluto indirizzare a coloro i quali lo hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo e che riportiamo interamente di seguito.

L’emozione provata nel momento della notizia del ritrovamento della gavetta appartenuta a mio papà e che provo ora stringedola tra le mani è qualcosa di assolutamente indescrivibile: la sensazione è quella di aver vicino il mio papà!

Lo straordinario avvenimento si è verificato per l’interessamento di persone altruiste e sensibili, che ringrazio infinitamente.

In primis il qui presente Dimitri Ozino, il quale, informato del ritrovamento da un suo amico presente in territorio russo, ha immediatamente contattato Renza Martini, amministratrice del gruppo “Armir, sulle tracce di un esercito smarrito – di Pino Scaccia”, la quale si è subito attivata per potermi contattare, riuscendovi in men che non si dica.

Rivolgo un particolare ringraziamento alla stessa, conosciuta quale persona sensibile, attenta ai bisogni altrui, cortese, premurosa, infaticabile, disponibile per ogni esigenza.

Di quanto sopra se ne ricava anche testimonianza nei contenuti postasti su Facebook nel gruppo Armir con numerosi attestati di stima, plauso e ringraziamento per l’interessamento prestato per la soluzione di problemi inerenti militari disperso e/o deceduti in guerra.

Un grazie anche a Lorenzo Bensi, Giovanni Battista Cepollina e Gabriele Grassi per il loro prezioso contributo.

Desidero ringraziare anche coloro i quali, personalmente o a mezzo social network, mi hanno testimoniato la loro vicinanza e partecipazione.

Infine, un grazie di cuore all’amministrazione comunale, nella personal dello stimatissimo sindaco Luca Lettieri per la disponibilità e l’accoglienza riservataci.

Grazie davvero a tutti.