È mancato Alessandro Varaldo, è stato attivo nel mondo del lavoro con la ditta di famiglia e nel mondo delle confraternite e delle processioni

È mancato Alessandro Varaldo, è stato attivo nel mondo del lavoro con la ditta di famiglia e nel mondo delle confraternite e delle processioni

È mancato Alessandro Varaldo, per tutti Sandro. Nato nel 1938, secondo di tre fratelli, è stato attivo nel mondo del lavoro con la ditta di famiglia e nel mondo delle confraternite e delle processioni. Con papà Pedrin da metà anni ’50 e poi con il fratello Nicolò ha svolto l’attività di trasporti e corriere, la nota ditta Varaldo, percorrendo migliaia di chilometri sempre con il sorriso coinvolgente e la battuta pronta. Con l’altro fratello Franco ha anche aiutato la madre Bice Bolla nella locanda a Santuario dal ’53 al ’63, periodo che ricordava sempre con piacere misto a tanta nostalgia.

È stato la pietra d’angolo per la Confraternita San Domenico (Cristo Risorto) e per moltissimi anni la guida dei confratelli. Chiunque avesse bisogno lo poteva trovare tutti i pomeriggi in oratorio e mai con le mani in mano. Era anche in prima linea nelle processioni, in particolare quella del Venerdì Santo, per cui profondeva un impegno che non aveva soluzione di continuità. Si è sempre voluto tenere lontano dalle cariche istituzionali, con la sola eccezione del triennio 2019-2021, con proroga di due anni a causa del Covid-19, quando ha ricoperto il ruolo di priore.

Nel 2006 è entrato nel primo gruppo dei confratelli diocesani insigniti del Crocco d’Oro, assegnato ai cristanti, i confratelli che portano i crocifissi artistici nelle processioni, con oltre trent’anni di esperienza nel ruolo. Per la confraternita del Cristo Risorto dal 1996 al 2018 è stato membro del Priorato Generale, l’organizzazione che riunisce le sei confraternite savonesi proprietarie delle “casse”, e a capo della biennale Processione del Venerdì Santo. Ha comandato l'”Annunciazione”, la seconda “cassa” a sfilare, per oltre venticinque anni, e questo 2023 lo ha visto assente per la prima volta.

Sempre legato al volontariato, lo si ricorda alla guida di un camioncino anche per la Colletta Alimentare fin dal 1999. Per questo suo impegno intenso e duraturo è stato nominato cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Silvestro Papa. “È stato un mio secondo papà – ricorda il priore della confraternita Gianni Varaldo – Per lui l’Oratorio era una seconda casa, un luogo d’incontro in cui curava le relazioni, cercando di coinvolgere nuovi confratelli. Anche ora che la salute non gli permetteva di essere presente non ci faceva mancare i suoi consigli durante le telefonate quotidiane, finché la salute glielo ha consentito”.

Insieme alla consorella Maria Pepe e al confratello Roberto Bertola ha curato il presepio, sempre ammirato. Entrambi ricordano commossi i suoi racconti, che non mancavano mai per riempire le lunghe ore di allestimento e potevano riguardare fatti e persone del mondo confraternale o simpatici aneddoti della sua passata vita lavorativa. “Con Roberto lo ricordiamo attentissimo organizzatore del presepio – dichiara Pepe – Quando ci soffermavamo a discutere per pareri discordanti sull’allestimento immediatamente ci ricordava che il tutto doveva essere pronto per Santa Lucia. Conserviamo ricordi bellissimi di quando lo preparavamo e la sua soddisfazione per i commenti sempre positivi”. “Ci ha trasmesso l’amore verso la confraternita e fatto comprendere l’importanza delle aperture quotidiane dell’Oratorio con il suo esempio, i suoi insegnamenti e quando era necessario anche con qualche utilissimo rimprovero”, aggiunge Bertola.

“Nell’Oratorio per decenni ha sovrinteso a tutte le attività collegate alle processioni sia con i crocifissi sia con le ‘casse’, con il suo carattere deciso di perfetto organizzatore – lo ricordano, commossi, Adriano Tarparelli e Paolo Gaggero – Oggi che abbiamo preso la sua eredità ben comprendiamo quando siano importanti le sue qualità”. “Ci teneva tantissimo alla processione delle casse – chiude il priore generale Mauro Biancavilla – Con commozione posso dire che l’indomani del Venerdì Santo, quando ha saputo che finalmente eravamo usciti, era contento”.

Marito, padre di due figlie e nonno felice di cinque nipoti, era sempre contento quando la famiglia si riuniva, magari anche con gli amici, come avvenuto in occasione dei cinquant’anni di matrimonio con la sua Lilly. Soprattutto si commuoveva ogniqualvolta parlava della sua prima pronipote Sofia. Domani, sabato 29 aprile, dalle ore 9:30 nell’Oratorio del Cristo Risorto si terrà la camera ardente, domenica 30 aprile al mattino alle 9:15 nella Chiesa parrocchiale San Giovanni Battista sarà celebrato il funerale.