All’Oratorio di Santa Caterina di Cervo arriva la scrittrice Raffaella Romagnolo ospite di “Cervo in Blu d’Inchiostro”
Oggi, alle 17.00, all’Oratorio di Santa Caterina di Cervo, la scrittrice Raffaella Romagnolo sarà ospite di Cervo in Blu d’Inchiostro per presentare il suo libro ‘Di Luce Propria‘ (Mondadori).
Modererà l’incontro Nicoletta Sasso, docente di lettere del Liceo Vieusseux di Imperia, con Francesca Rotta Gentile.
“Adoro Cervo. Il mare, le stradine, le sue antiche chiese. E tornare finalmente a incontrare lettori e lettrici in presenza, dopo il trauma del COVID (questo è stato per tutti noi) in un luogo così carico di storia e bellezza è emozionante”, afferma Raffaella Romagnolo.
“Bello ritrovare di nuovo questa autrice nella cornice suggestiva di Cervo, in uno spazio raccolto e magico che predispone a un incontro vero, attento e empatico”, sostiene Nicoletta Sasso.
‘Di Luce Propria’
Di luce propria, di Raffaella Romagnolo, è ambientato tra la seconda metà dell’Ottocento e la Prima guerra mondiale.
Antonio Casagrande cresce e diventa uomo attraversando momenti che hanno trasformato l’Italia, immortalando, con la macchina da piede dei fotografi di strada, la folla dietro il feretro di Giuseppe Mazzini, le piazze in rivolta per il pane, le stesse contro cui il generale Bava Beccaris diede l’ordine di sparare. Grazie alla nuova arte della fotografia, ritrae l’ansia di libertà e di giustizia di una nazione che sta scoprendo se stessa.
Sono tempi decisivi quelli che vive il protagonista, che da una parte ha nei suoi scatti il suo unico guadagno, e dall’altra è tormentato da incubi, visioni, mostri che intorno a lui creano figure misteriose fuori fuoco.
Antonio ha un incontro diretto con la morte, vedendola grazie alla pupilla color perla ogni volta che inquadra per scattare: il destino di chi non conosce, ma anche di chi ama. La sua storia personale diventa così uno specchio dei sentimenti contraddittori, feroci e implacabili che caratterizzano gli ultimi anni dell’Ottocento.
Il nuovo libro di Raffaella Romagnolo riesce a raccontare il tumulto della realtà. Unisce, inoltre, la Storia di tutti con il percorso più intimo del protagonista, assorbendo i colori del mondo e restituendone la luce. La narrazione non avviene solo tramite le parole, ma regala anche delle immagini vivide attraverso l’arte della fotografia, e una memoria storica, grazie a una scrupolosa cura nel documentare i giorni vissuti dai nostri antenati.