Rischio binario morto per la Ferrovia del Tanaro che tanto piace agli imperiesi

Rischio binario morto per la Ferrovia del Tanaro che tanto piace agli imperiesi

La storica ferrovia Ceva-Ormea, un’infrastruttura vitale per la Val Tanaro che tanto piace anche agli imperiesi, si trova in un limbo di incertezze. Nonostante l’impegno politico e l’urgenza di un servizio essenziale, il ripristino della linea e la continuità del popolare “Treno di Natale” sono appesi a un filo, in attesa di certezze su fondi e cronoprogrammi. L’iniziativa turistica, fiore all’occhiello della valle, rischia lo stop. Fino ad oggi sostenuta economicamente dal progetto PNRR «Borghi e castelli lungo la ferrovia del Tanaro», questa linfa finanziaria è destinata a esaurirsi. In consiglio regionale, l’assessore al Turismo Paolo Bongioanni ha rassicurato che la Regione è disponibile a supportare la continuità dell’iniziativa, a patto che i Comuni confermino l’interesse. Tuttavia, le amministrazioni locali sono chiare: per evitare che il treno storico si fermi, serve un sostegno strutturale e non più a progetto, distinguendo nettamente la vocazione turistica dal piano del trasporto pubblico. La questione più spinosa riguarda il ripristino del servizio passeggeri ordinario. La riattivazione della linea, cruciale per studenti, lavoratori e contro lo spopolamento dell’Alta Val Tanaro, è stimata per il 2028 secondo le previsioni di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che sta ultimando l’analisi degli interventi. L’opera è complessa e costosa, con interventi su ponti (in particolare quello sul Tanaro), passaggi a livello e sistemi di segnalamento, per un ammontare di circa 30 milioni di euro. E qui si annida l’incognita maggiore. Il sindaco di Ormea e presidente dell’Unione Montana, Giorgio Ferraris, ha lanciato l’allarme: nonostante RFI avesse avviato i lavori preliminari nella primavera del 2024, il cantiere si è bloccato. “È passato più di un anno da quelle comunicazioni – ricorda Ferraris – e non abbiamo aggiornamenti”. La frustrazione delle comunità locali si è tradotta in una richiesta formale di riunione rivolta a Regione, RFI, Longitude Holding e Agenzia per la Mobilità Piemontese. L’obiettivo è ottenere un incontro “con tutti gli attori interessati” per avere un quadro chiaro e aggiornato sui tempi di avvio dei lavori e sugli strumenti per mantenere viva anche la funzione turistica della linea. Mentre altre tratte piemontesi, come la Cuneo-Saluzzo-Savigliano, hanno ripreso a correre, la storica ferrovia della Val Tanaro resta un’attesa sospesa tra l’impegno politico dichiarato e la necessità improrogabile di sbloccare i 30 milioni di euro e far ripartire le ruspe.