Gli effetti della pandemia e la guerra rallentano il turismo

Gli effetti della pandemia e la guerra rallentano il turismo

Federalberghi, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, insieme alle altre organizzazioni nazionali delle imprese del settore turismo, hanno sottoscritto un avviso comune per chiedere al Governo e al Parlamento di intervenire per contrastare:

  • il protrarsi delle conseguenze negative dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sul settore turismo, sia per quanto riguarda la domanda di servizi turistici, sia con riferimento alle condizioni economico-finanziarie delle imprese;
  • le conseguenze negative sui flussi turistici della situazione politica internazionale, sia con riferimento agli eventi bellici in Ucraina, sia per quanto riguarda le tensioni in estremo oriente;
  • i rincari della componente energetica registrati a partire dall’ultimo trimestre del 2021, che ad oggi hanno portato il costo delle utenze a un livello insostenibile per le imprese turistiche.

Le parti sociali, nell’evidenziare il rischio di una riduzione marcata dell’attività delle imprese ad apertura annuale e di una chiusura anticipata e/o di una ritardata o mancata riapertura delle imprese stagionali, con possibili rilevanti conseguenze sui livelli occupazionali già gravemente impattati dagli effetti della crisi pandemica, chiedono:

  • la definizione di misure adeguate e specifiche ai fini della salvaguardia occupazionale assicurando risorse per il finanziamento di ammortizzatori sociali in deroga in favore di lavoratori diretti ed indiretti del settore turismo in forza presso imprese costrette a ridurre o a sospendere temporaneamente l’attività per una o più delle cause sopra evidenziate, senza oneri aggiuntivi a carico dei datori di lavoro;
  • il potenziamento del quadro di agevolazioni per l’attività delle imprese turistiche connesse ai quadri emergenziali sopra delineati;
  • la concessione di uno sgravio contributivo in relazione ai lavoratori del settore turismo, per il periodo in cui gli stessi non vengono interessati dal ricorso agli ammortizzatori sociali e proseguono l’attività in regime di tutela occupazionale.