Confartigianato: dopo l’effetto fionda del 2021, il 2022 supera le attese 

Durante il 2022 l’artigianato complessivo ligure cresce di +1% e supera la media nazionale. Grasso (Confartigianato): «Nonostante le difficoltà legate ai forti rincari delle materie prime e dell’energia, dati incoraggianti grazie alla capacità di fare impresa dei nostri artigiani e agli strumenti regionali messi a disposizione».

Il 2022 si chiude con una crescita del +1% per l’artigianato complessivo della Liguria, superiore alla media nazionale che si attesta su +0,62%. Secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi di Confartigianato Liguria sugli ultimi dati Infocamere-Movimprese relativi alla demografia dell’artigianato, su un totale di 42.999 micro imprese attive in Liguria, nel 2022 si sono iscritte 3.135 nuove realtà, mentre 2.707 hanno chiuso i battenti: il trend è in rialzo per il terzo anno consecutivo. 

Osservando i dati relativi ai principali settori artigiani, emerge che sono le costruzioni a trainare la ripresa del settore in Liguria: l’edilizia conta 21.166 microimprese attive e nel 2022 hanno aperto 1.890 nuove realtà, a fronte di 1.396 chiusure, per un saldo positivo di 494 unità (+2,3%). In leggera sofferenza il manifatturiero, che perde 37 microimprese, frutto di 351 nuove iscrizioni e 388 chiusure d’impresa. Su un totale di 6.720 microimprese manifatturiere attive, il calo è dello 0,54%.

Uno sguardo più nel dettaglio alle province. Genova chiude il 2022 con un totale di 22.293 microimprese artigiane attive. Qui la filiera è cresciuta dello 0,76%, grazie a 1.536 nuove aperture di attività, a fronte di 1.366 cessazioni. Non si arresta la crescita delle costruzioni: la curva sale del 2,14%, frutto di 940 nuove iscrizioni e 709 chiusure di attività, su un totale di 10.870 microimprese attive. Perde quota invece il manifatturiero artigiano: 3.505 le realtà totali, 167 nuove unità nel corso dell’anno e 210 cessazioni d’impresa. 

Sono 8.453 le microimprese artigiane attive a Savona. 585 le nuove unità imprenditoriali, mentre 503 chiudono i battenti. L’aumento è dello 0,97%.  

Crescono le costruzioni: 359 aperture, 259 chiusure, su un totale di 4.241 realtà artigiane del settore (+2,19%). Non cresce però il manifatturiero, che perde 5 realtà con 65 aperture e 70 chiusure durante l’anno. 

A Imperia la filiera artigiana è composta complessivamente da 7.115 imprese artigiane attive. 591 nuove aperture, 446 saracinesche chiuse. Le costruzioni aumentano del 3,42% rispetto all’anno precedente: 243 chiusure a fronte di ben 377 nuove aperture d’attività, su un totale di 3.907 imprese del settore. Un lieve calo invece per il manifatturiero artigiano che si vede ridotto, nel 2022, di 3 unità.

Veniamo infine alla Spezia: qui l’artigianato complessivo del territorio segna, al 31 dicembre 2022, un +0,60%, frutto di 423 aperture e 392 chiusure d’impresa, su un totale di 5.138 microimprese attive. Spiccano positivamente i dati riguardanti i settori di servizi e costruzioni, che, nello spezzino, rappresentano insieme il 75% del totale delle realtà artigiane. I servizi segnano un +0,11% su 1.726 imprese registrate. Le costruzioni si confermano il settore più performante segnando un +1,22% su 2.148 totali del settore (214 nuove aperture e 185 chiusure): nascono 29 nuove imprese nel campo dell’edilizia.

«Nel Nord Italia siamo secondi solo al Trentino Alto Adige per crescita – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e il settore delle costruzioni si conferma locomotiva delle imprese artigiane anche per il 2022. Nonostante le difficoltà legate ai forti rincari delle materie prime e dell’energia, questi dati sono l’ennesima cartina al tornasole della capacità delle nostre imprese artigiane a fare impresa e dell’efficacia degli strumenti finanziari messi a disposizione insieme a Regione Liguria».

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